Pagine

lunedì 19 dicembre 2016

Supera il problema




Se ti trovi di fronte ad un momento negativo della vita, 
concentrati sulle soluzioni per superarlo.


Il fatto solo di immaginare la soluzione per risolverlo, 
allenta la paura di affrontarlo.


Affrontare il cambiamento

Il cambiamento 
apre la strada a nuove soluzione.

Affrontarlo al meglio, 
ci aiuta a riconoscere in esso il meglio.


venerdì 16 dicembre 2016

Atteggiamento





Cerca sempre di trovare negli altri 

quell'atteggiamento positivo 
che può aiutare anche te 
a superare i momenti bui.

La positività 
è 
vincente
comunque
sempre.

mercoledì 14 dicembre 2016

Paura

Il primo passo per superare la paura è riconoscerla.
Dopo averla identificata, devi accettarla e infine devi agire per vincerla.

Gli altri

L'uomo è un animale sociale, ha bisogno di entrare in sintonia con gli altri e per far questo ha bisogno di sviluppare competenze che lo aiutino a raggiungere la meta.

1. La differenza
Tenere sempre presente il fatto che l'altro possa essere diverso dalla nostra proiezione interiore, ci aiuta a non allontanare chiunque non corrisponda al nostro ideale di persona.

2. Ascolto
La capacità di ascoltare l'altro senza prevaricare continuamente durane lo scambio comunicativo, aiuta a conoscere a fondo chi ci sta davanti.

3. Il dialogo
Scambiarsi opinioni, cercare di capire il punto di vista dell'altro e condividere pensieri e obiettivi aiuta a rimanere in sintonia. Per sviluppare questa capacità, serve la modalità attiva del "fare domande"; senza di esse, si è di fronte a due monologhi.

4. Empatia
Mettersi nei panni dell'altro ed immedesimarsi in esso, aiuta a capirne le ragioni dei comportamenti messi in atto. Questo non vuol dire accettarli, semplicemente capirli per creare una base di intesa.

5. La negoziazione
Tutti i giorni, anche senza accorgercene, siamo di fronte a negoziazioni di ogni genere. Collaborare e relazionarsi comprende anche la capacità di mediare. Trovare i punti di contatto aiuta la crescita interiore reciproca.


mercoledì 30 novembre 2016

La normalità



Prendere in mano la propria vita 
e con decisione difendere le proprie scelte,
è un atto dovuto verso se stessi.

Ignorare le pressioni 
che arrivano dall'esterno 
è coraggioso.

È comodo seguire la strada della normalità 
impregnata di imitazione ed emulazione, 
ed è molto più facile 
della capacità di emergere come persona unica.

giovedì 24 novembre 2016

Ricordi




Vivere esclusivamente di ricordi


non permette

di vedere il futuro

e soprattutto

di vivere il presente

lunedì 21 novembre 2016

Il sonno

Il sonno è uno dei più importanti bisogni dell'uomo, senza di esso il corpo può subire alterazioni psichiche.
Nei momenti di forte stress, anche il sonno ne risente.
Non dormire in modo sano, ci espone a mancanza di rinnovamento cellulare e soprattutto di riposo utile per ricaricare le batterie...
Già ...
una delle funzioni del sonno è proprio questa e non riuscire a ricaricare la batteria ovviamente ci porta ad esaurirci rapidamente.
Dormire bene è importante.

venerdì 11 novembre 2016

Completamento





Per riconoscere nell'altro 

il completamento di se stessi, 

bisogna essere pronti a vederlo.

Testardaggine

La testardaggine, non sempre è considerata una caratteristica positiva.
Molte persone la considerano un aspetto negativo della personalità e, come tale, 
la combattono.
In realtà, 
mettere in atto un comportamento dove 
il capire qualcosa che non si condivide 
e
rifiutarsi di metterlo in pratica,
può  aiutare ad affermare la propria autonomia.

martedì 8 novembre 2016

Ascolto attivo: 2. Sincronizzazione

E' importante sincronizzarsi con la modalità di comunicazione dell'altro per facilitare l'interazione stessa.
L'idea è quella di gestire una sorta di imitazione dell'altro per far sì che ci consideri simile e vicino al suo modo di parlare. Questo creerà una sorta di vicinanza.
La sincronia deve essere totale, ossia di parola e di corpo. Più ci si avvicina e migliore sarà l'interazione.
Provate a pensare a persone amiche da lungo tempo o a una coppia affiatata.
Osservate le loro interazioni. Non vi sembra che "parlino nello stesso modo"? Che si muovano all'unisono? Che usino quasi le stesse parole per esprimere un concetto?
Ecco a voi, "la sincronizzazione".
Provate!

mercoledì 2 novembre 2016

Ascolto attivo:1. Ascolto attivo e buono

L'ascolto attivo consiste nel:
- prestare attenzione all'altro. Se ogni volta che qualcuno vi parla non ascoltate il contenuto della sua comunicazione, a lungo andare diventerete persone non affidabili. Le persone vanno ascoltate ... e attentamente.
- non giudicare il contenuto della comunicazione mentre è ancora in corso la sua esposizione. Aspettate il vostro turno per controbattere tutto ciò che non vi aggrada ... e in modo cortese, sempre.
- comunicare con frasi che invitano a proseguire nella comunicazione. Le interruzioni non rendono fluida e piacevole l'interazione.

E voi?
Siete dei buoni ascoltatori?


venerdì 28 ottobre 2016

Coraggio

Riuscire a superare la paura di non farcela dopo aver scelto di fare "il grande salto" e quindi aver messo in pratica il proprio sogno,
mostra il coraggio di lasciare la situazione protettiva e familiare che non comprende rischi o imprevisti.



giovedì 27 ottobre 2016

La forza dell'immaginazione







La forza dell'immaginazione 



apre nuovi orizzonti.


martedì 25 ottobre 2016

Prendersi cura dell'altro: 3. Imbeccata

Il fatto di vivere con una persona, non significa che sia sempre a vostra disposizione o che potete approfittare di lei.
Ogni tanto è buona educazione chiedere il permesso anche solo per parlare.
Si sa che le persone non sempre sono in condizione mentale di intavolare discussioni o anche solo comunicare; ricordatevi sempre di verificare la disponibilità della persona che avete di fianco per fare ciò che in quel momento vi aggrada, perché potrebbe non esserlo. In questo caso, rischiate di fare un buco nell'acqua!
Aspettare il momento giusto, chiedendolo, è un buon modo per mantenere la relazione ad alto livello.

martedì 18 ottobre 2016

Finale cambiato






Se vuoi cambiare il finale, 

devi modificare il percorso che porta ad esso.

Prendersi cura dell'altro: 2. Riconoscimenti

Le persone sono sensibili alle parole di apprezzamento che altri rivolgono loro.
Le frasi positive aiutano l'autostima e migliorano l'umore.
Esistono due tipi di apprezzamenti:
- quelli rivolti ai gesti ed ai comportamenti;
- quelli rivolti alla persona.

Questa fantastica forma di rinforzo per i gesti o per la persona, aiuta a migliorare la considerazione di se stessi e a sentirsi rassicurati.

Se state per dire parole di apprezzamento, mi raccomando, cercate di fare esempi concreti; altrimenti potreste non essere creduti.
Se state per ricevere parole di apprezzamento, riconoscete il riferimento al gesto o alla caratteristica elogiata e metteteli in pratica sempre più spesso, perché vuol dire che sono positivi.



Prendersi cura di sé: 2. Autocritica

Se vi allenate in modo che per voi diventi facile continuare a passare da ciò che pensa l'altro a ciò che pensate voi e viceversa, alla fine sarete in grado, non solo di esprimere le vostre sensazioni ed emozioni ma di rendere partecipe l'altro. Soprattutto riuscirete a mettervi nei panni dell'altro e provare le sue di sensazioni.

Questa nuova modalità comunicativa, vi porta ad un livello superiore di relazione che, a lungo andare, appagherà entrambi grazie ai vostri sforzi fatti inizialmente.

martedì 4 ottobre 2016

Prendersi cura dell'altro: 1. Chiedere il permesso

Il fatto di vivere con una persona, non significa che sia sempre a vostra disposizione o che potete approfittare di lei.
Ogni tanto, è buona educazione chiedere il permesso anche solo per parlare.
Si sa che le persone non sempre sono in condizione mentale di intavolare discussioni o anche solo ricevere comunicazione; ricordatevi sempre di verificare la disponibilità della persona che avete di fianco per fare ciò che in quel momento vi aggrada, perché potrebbe non esserlo. In questo caso, rischiate di fare un buco nell'acqua!
Aspettare il momento giusto, chiedendolo, è un buon modo per mantenere la relazione ad alto livello.

mercoledì 28 settembre 2016

Prendersi cura di sé: 1. Rielaborazione dei pensieri

Diventa facile per tutti rivolgere improperi agli altri e ai loro comportamenti.
Quando qualcosa non va come ci piacerebbe e soprattutto ne siamo coinvolti, succede che incolpiamo l'altro dell'accaduto.
Non si fa.

Per poter proseguire correttamente nelle relazioni ed evitare che sfocino spesso in liti, è importante rivolgere l'attenzione su se stessi.

Anziché dire:
 "Sei sempre in ritardo".
Provate a dire:
"Il tuo ritardo mi fa star male, perché mi lascia per un certo tempo in ansia".

In questa seconda frase è racchiuso ciò che sentiamo quando l'altro è in ritardo e così facendo esprimete la vostra emozione in quella determinata circostanza.

Ecco, Questo tipo di modalità comunicativa, aiuta ad evitare i litigi.
Provate anche voi.

Esercitatevi a non additare il comportamento dell'altro, ma a spiegare come vi sentite in seguito ad esso. Le vostre relazioni ne trarranno giovamento.

sabato 24 settembre 2016

La comunicazione efficace: 4. Il concreto

Molte discussioni finiscono in un nulla di fatto proprio perché rimangono su un piano astratto o vago.
L'importanza di esprimere fatti concreti aumenta l'attenzione e soprattutto aiuta la riflessione.
Attenzione però, perché i fatti concreti vanno documentati e vanno riportate le fonti, altrimenti a lungo andare nessuno vi presterà più attenzione.

lunedì 19 settembre 2016

La comunicazione efficace: 3. Verifica

Oltre a ricevere il feedback, dovete anche verificare che l'altro abbia compreso la vostra comunicazione. E come?
Chiedete di rielaborare brevemente il concetto da voi espresso, ma fate attenzione a non mettere in atto un interrogatorio!
Non date per scontato la completa comprensione, perché come ormai sapete, la comunicazione incontra numerosi ostacoli sulla propria strada e non è facile farsi capire correttamente e sempre.
Imparate a verificare ciò che avete espresso, vi eliminerete una serie di problemi successivi dovuti ad incomprensioni.

mercoledì 14 settembre 2016

La comunicazione efficace: 2. Il feedback

La richiesta di un parere e dell'impressione che gli altri hanno avuto su quanto da voi comunicato,
non solo è utile per capire quanto essi hanno compreso del vostro discorso; ma aiuta anche voi a comprendere se la vostra comunicazione è stata chiara.

Il feedback può essere:
Positivo: significa che siete sulla strada della comunicazione corretta.
Il feedback positivo però non deve fermarvi; continuate ad esercitarvi per migliorare ancora.

Oppure 

Negativo: quindi dovete capire che cosa avete sbagliato nella trasmissione.
Il feedback negativo non deve scoraggiarvi, ma farvi da insegnamento per migliorare la vostra comunicazione.

lunedì 12 settembre 2016

La comunicazione efficace: 1. Brevità

Per essere certi che l'altro comprenda in maniera corretta la vostra comunicazione, questa deve essere, necessariamente, breve e concisa.
Ogni interazione è composta da turni ed alternanza dei soggetti coinvolti, non potete monopolizzare la conversazione, perché stanchereste il vostro interlocutore; per non parlare del fatto che potrebbe non trovare il filo del discorso e quindi avere difficoltà a capire il concetto principale che avete intenzione di esprimere.
La brevità di discorso rende la comunicazione efficace e dinamica, creando uno scambio equo ed allineato.
Nell'intento di seguire questa indicazione, mi raccomando, non perdete però il concetto che volete esprimere; tenetelo sempre ben presente per non dimenticarlo.

giovedì 8 settembre 2016

Emozioni negative (di coppia) in superficie

Nella coppia le emozioni sono spesso molto vicine alla superficie.
Basta poco per far emergere "il peggio di noi".

Perché?
Per due motivi principali:
1. Il legame stesso con l'altra persona ci rende vulnerabili e per questo spesso ci difendiamo.
2. Lo spazio condiviso è ristretto.

Come rimediare?
Innanzitutto l'educazione alla comunicazione pacata, può essere d'aiuto per evitare che i toni si alzino fino a sfociare in lite.
Serve molto mettere in campo una parola chiarificatrice del momento critico e analizzare la modalità di comunicazione usata.
Per ultimo, cercare insieme una soluzione, aiuta a ricostruire il legame.

Che aspettate, allora?
Rimandate le emozioni negative in profondità!

martedì 6 settembre 2016

Felicità dipendenti

Il valore di un'azienda si misura anche dalla felicità dei dipendenti.
Capire l'esigenza di chi lavora per voi,
creare gruppi solidali con se stessi e con l'azienda,
favorire la crescita personale e aziendale,
sono alcuni modi per far sì che i dipendenti restino legati all'azienda in maniera positiva.
In caso contrario, oltre ad andarsene, non ne parleranno nemmeno bene e tutti voi sapete quanto male può fare "il passaparola negativo"!

venerdì 2 settembre 2016

Allievo

Per poter essere aperti e pronti ad imparare da qualsiasi persona troviamo sul nostro cammino di vita, dobbiamo considerarci sempre dei discepoli.

In questo modo eviteremo anche il famoso errore di pensare di essere competenti in tutto.

Ognuna delle persone che incontreremo, ci darà sicuramente esperienza completa o parziale, ma sempre e sicuramente sarà per noi un arricchimento della nostra personalità.

Non solo.
Rimanere nella disposizione d'animo di "essere un discepolo", ci farà vedere in ogni persona un maestro.


lunedì 29 agosto 2016

No stress

Combattete lo stress e le sue frasi amiche per non farvi inghiottire dal vortice della tristezza.


Lasciate stare le "generalizzazioni", 
un singolo evento negativo non è tutto ciò che siete. 

Non date retta ai "pensieri automatici bloccanti
che non vi danno modo di cambiare il vostri comportamenti.

Dimenticatevi delle "previsioni negative
che anticipano eventi e comportamenti 
mettendo in risalto solo quelle le parti avverse.

Abbandonate "la mancanza di prospettive", 
pensando che conviene non chiedere, 
perché tanto riceverete una risposta negativa.



venerdì 5 agosto 2016

Parlare al posto dell'altro

Da piccoli è normale che i nostri genitori rispondessero per noi alle domande degli altri.
Finché non acquisiamo la capacità di parola, sono gli altri che pur rivolgendosi a noi, si aspettano una risposta dai genitori. Poi incominciamo a rispondere, ma guidati dagli altri.
Infine, man mano che cresciamo, impariamo a rispondere in maniera autonoma.
Siamo di fronte ad un percorso di comunicazione sano.

Non è sempre così.

Infatti anche da adulti, ci sono persone che rispondono per chi sta loro vicino, come se la persona alla quale è rivolta la domanda non potesse per qualche motivo parlare. In questo modo ne fermano la crescita comunicativa.
Siamo di fronte ad un intervento deviato, sbagliato.

Rendersi conto di avere la pessima abitudine di rispondere per gli altri è un primo passo per riconoscere l'errore.
Quello successivo, è di limitarne l'utilizzo fino a farlo scomparire, per consentire alla persone che abbiamo di fianco di rispondere in maniera autonoma.


lunedì 1 agosto 2016

L'età



L'età non è quella anagrafica.
L'età è data dai pensieri.



Se i vostri pensieri sono "da vecchi" 
dimostrerete 
più anni di quelli che avete.



Se i vostri pensieri sono "da giovani" 
dimostrerete 
meno anni di quelli che avete.

venerdì 29 luglio 2016

Tempo dedicato alle emergenze

Quanto tempo dedicate ad affrontare emergenze o a risolvere problemi imprevisti?
Avete mai fatto una verifica delle attività che svolgete quotidianamente sul posto di lavoro?
Per saperlo, fate ordine fra di esse semplicemente elencandole e mettendo di fianco ad ognuna di esse il tempo dedicato.
Scoprirete, con vostro rammarico, che molte ore vanno sprecate nella soluzione di problemi imprevisti. Passare molto tempo in questa attività non vi consente di ripensare al vostro ruolo e non vi permette di svolgere attività di miglioramento.
Fate questo primo passo e tenete sotto controllo le attività non programmate, una volta individuate, cercate di studiarle per mettere a punto soluzioni che anticipino le emergenze.
Certo, non potete prevedere tutto, ma qualche problema sarete sicuramente in grado di prevenirlo, se, dopo averlo affrontato, lo sudiate per evitare che si ripresenti in situazioni simili. Così avrete anche eliminato qualche ora "di emergenza".


Il tempo: passato, presente, futuro

Una delle caratteristiche che contraddistingue le persone è la visione del tempo.

1. Passato
Alcune persone restano per tutta la vita ancorate al passato, vivono di ripensamenti, rimpianti e ricordi.
Certo è importante; se questa visione unica però non permette di vivere nel presente e blocca le speranze per il futuro, allora non è sana.

2. Presente
Altri vivono esclusivamente nel presente. Il "qui ed ora" è il loro motto, dimenticandosi di che cosa sono stati e che cosa hanno fatto nel passato; oltretutto, non vedono nulla del futuro.
Importante rimanere ancorati al presente, ma senza l'esperienza del passato e la proiezione di se stessi nel futuro, resta una visione incompleta.

3. Futuro
Altri ancora non ricordano nulla del passato, non vedono chiaramente il proprio presente perché sono sempre proiettati verso il futuro. Hanno sempre in mente il tempo da vivere e come lo faranno.
Va bene anche così, ma il rischio di perdersi i momenti attuali o di commettere gli stessi errori del passato, perché non si ricordano, è fortissimo.

La buona gestione del tempo, sta nel mezzo.

Dobbiamo ricordarci del nostro passato, 
perché può darci l'esperienza utile ad affrontare problemi presenti. 
Dobbiamo vivere nel presente 
per non farci sfuggire i momenti fondamentali della vita che stiamo vivendo. 
Dobbiamo proiettare le nostre fantasie e sogni nel futuro, 
per cercare l'opportunità di migliorarci.


mercoledì 27 luglio 2016

Eventi



Ogni singolo evento della nostra vita, 
assume un'importanza fondamentale 

se considerato come parte di un tutto
che è la nostra vita.
Sì, 
perché ogni episodio 
deve farci riflettere 
soprattutto 
deve lasciarci un insegnamento 
per la gestione delle situazioni future 
che,
in qualche modo,
 saranno somiglianti ad essa.

lunedì 18 luglio 2016

Naturale


La naturalezza 

di una persona 

è 

l'espressione 

della sua identità


Cambiare il comportamento

Tutti noi mettiamo in campo un atteggiamento ed un comportamento considerato da tutti e soprattutto da noi stessi come "naturale". Esso è composto da risposte abitudinarie agli stimoli quotidiani. Le persone a noi vicine sono in grado di riconoscere i suoi segnali.
Noi siamo però siamo anche in grado di modificare il nostro comportamento e lo facciamo un poco alla volta, acquisendo nuove modalità di risposta, assimilando nuove conoscenze e mettendo in atto piccole variazioni.
Ogni minimo cambiamento però, al primo impatto, fa un effetto di estraneità nelle persone che frequentiamo e, in qualche caso, persino a noi stessi, perché il comportamento messo in atto non corrisponde più a quello atteso.
Dobbiamo però continuare sulla strada del cambiamento se questo ci rende più felici e per questo dobbiamo costantemente essere preparati ad accettare di modificare l'immagine che ci siamo fatti di noi stessi...
e ...
perché no?!
Anche di chi ci sta vicino se sta mettendo in atto un suo cambiamento.

venerdì 15 luglio 2016

Strutture psicosociali - Intimità

Capacità di relazionarsi con gli altri grazie alla frequentazione. Normalmente si sviluppa nell'età scolastica e grazie ad essa si prende confidenza nel vivere accanto agli altri e socializzare con essi.
Grazie ad essa siamo in grado di interagire con il resto del mondo.
Se l'esperienza passata è stata positiva, allora avremo una buona capacità di mettersi in intimità; viceversa un'esperienza negativa, preclude la capacità di avere una relazione profonda con l'altro.

Limiti

Fin da piccoli ci hanno insegnato soprattutto che abbiamo dei limiti.

"Non fare quello, è troppo per te."
"Non prendere quella cosa ..."
"Non fare così, non riesci, fallo in altro modo".

Dovete liberarvi di questi NON,
Fatelo subito, già vi hanno condizionato fino ad ora, cercate di liberarvene prima che sia troppo tardi!
Queste convinzioni vi tengono bloccati.

"Sono fatto così, non posso cambiare ora"
Sbagliato. Potete eccome! Basta volerlo. Pensate alle vostre risposte comportamentali agli stimoli esterni e vedete se vi piacciono veramente tutte quante; dopo di che immaginatevi mentre vi comportate diversamente, ossia nel modo in cui vi piacerebbe affrontarli sempre. Se questa nuova modalità vi piace molto di più, cercate di utilizzarla ogniqualvolta vi si presenta l'occasione.
Riprogrammatevi, non siete stati forgiati nel cemento!


martedì 12 luglio 2016

Strutture psicosociali - Operosità

Grazie ad essa è possibile concentrare l’attenzione verso qualcosa al di fuori da sé. È propria di questa istanza, la capacità di costruire qualcosa, di metterci impegno relazionandosi con gli altri e portando a termine l’attività grazie alla collaborazione con essi.


lunedì 11 luglio 2016

Strutture sociali - Fiducia

Grazie ad essa, tutti noi riceviamo una formazione mirata alla creazione del personale carattere sociale. 
Più è stata forte l'iniezione di stima che ci hanno insegnato da bambini e migliore sarà la visione che avremo di noi.
La carenza di fiducia al contrario, può rendere insicuri e paurosi con tutte le conseguenze che ne derivano.

martedì 5 luglio 2016

Strutture psicosociali - Iniziativa

La capacità di produrre qualcosa in maniera autonoma.
Passa dalla semplice ideazione di un percorso, di un oggetto o altro alla sua messa in atto.
Più è forte la volontà di intraprendere un'attività e migliori saranno le probabilità di riuscita.

lunedì 27 giugno 2016

Strutture psicosociali - Autonomia

Capacità di essere autonomi ed indipendenti non solo a livello personale, ma anche a livello sociale.
Ci aiuta a capire quali sono i nostri bisogni, ad esprimerli in forma più o meno forte e a cercare di raggiungerli senza per questo ledere l'autonomia degli altri. 
Ci aiuta a definire che cosa è veramente importante per noi.






mercoledì 22 giugno 2016

Strutture psicosociali - Identità

E' la capacità di riconoscere se stessi con le proprie caratteristiche, credo e capacità. Aiutata dalla facoltà di riconoscere altri al di fuori di se stessi, ci aiuta a capire chi siamo, che cosa vogliamo da noi e dalla nostra vita sociale.
Nel periodo dell'adolescenza, si ha il bisogno di identificarsi con altri, il gruppo in questo periodo è fondamentale. Si cresce con i compagni e nello stesso tempo si inizia a capire quali sono le caratteristiche proprie e soprattutto diverse dagli altri.
Nella comunanza di interessi con il gruppo e, nello stesso tempo, nella differenza con gli altri la struttura della nostra "Identità" prende forma. Resterà per sempre con noi.

lunedì 20 giugno 2016

Strutture psicosociali


Nella formazione del carattere e della personalità,  
le strutture psicosociali sono fondamentali.

Grazie ad esse, 

ai tempi di apprendimento e 
alla modalità di superamento, 
siamo ciò che vediamo da adulti.

Ognuno di noi ha una formazione personale, 

ma le strutture sociali che l'uomo impara,
sono comuni.


Nei prossimi giorni, 
seguite i post che ne descrivono le caratteristiche.



Auto-immagine

Per essere certi di riuscire a portare a termine un qualsiasi obiettivo, dobbiamo cercare di immaginarci mentre lo stiamo facendo.
Le immagini della mente sono potentissime ed aiutano a raggiungere i nostri obiettivi pur lontani che siano.

Esistono anche auto-immagini che servono soprattutto per vedere noi stessi in un modo diverso da come siamo realmente e ci aiutano a vederci per come vorremmo essere.
L'importante è visualizzarci ed avere la capacità di mantenere quell'immagine che ci siamo creati per lungo tempo.
In questo modo, alla fine. saremo convinti di essere esattamente come ci immaginiamo e l'obiettivo sarà più a portata di mano.

giovedì 9 giugno 2016

Responsabili dei vostri obiettivi




Voi siete i responsabili di voi stessi.

Eh sì. Lo so che è una frase scomoda, però è la verità.

Potete chiedere aiuto e cercare consigli da chiunque vi stia vicino oppure da un professionista; ma la convinzione di riuscire a farcela sta solo in voi.

Soltanto voi siete in grado di portare a termine il lavoro intrapreso; ciò che gli altri forniscono è un insieme di strumenti utili al raggiungimento dell'obiettivo, ma il traguardo è solo nelle vostre mani.

venerdì 3 giugno 2016

NON usare NON

Ricordatevi sempre di definire un obiettivo in maniera positiva.
Non esprimetelo utilizzando la parola NON, perché non funzionerà.
Questa semplice parola focalizza il vostro obiettivo su ciò che non volete, lasciandovi fossilizzati in quella posizione.
Esprimere invece ciò che vorreste avere in forma chiara, definita e soprattutto positiva, vi avvicina ad esso e vi dà la direzione da seguire per raggiungerlo.

Sembianze

Il gruppo di lavoro normalmente prende le sembianze delle persone che lo coordinano e l'ambiente sarà simile alle persone che vi lavorano.
Questo significa che è fondamentale riconoscere la persona idonea a guidare il team, perché quella sbagliata, può creare danni all'ambiente. Spesso irreversibili.
La guida deve avere fra le sue caratteristiche primarie, la capacità di motivare le persone che lavorano con essa, perché il contrario può causare demotivazione e stress. Un'accoppiata che nell'ambiente di lavoro porta alla disaffezione e all'allontanamento soprattutto mentale, qualche volta anche fisico attraverso la ricerca di un altro posto di lavoro.
Questo significa che, le persone demotivate non sono più in grado di seguire gli obiettivi che non riconoscono più come propri.
Si avrà quindi come risultato un ambiente stressante pieno di persone che non vedono l'ora di andare a fare altro, poco concentrate e soprattutto poco collaborative.
Se siete nella posizione di dover scegliere il responsabile di un gruppo di lavoro, valutate attentamente tutte le sue caratteristiche prima di nominarlo.
Se siete candidati alla posizione di responsabile, ricordatevi che collaboratori motivati sono la vostra migliore risorsa.


giovedì 26 maggio 2016

Domande


Le domande sono uno strumento potente di conoscenza.

Imparate a farne tante, perché: 

- vi guideranno nella crescita personale,
- vi aiuteranno a conoscere chi avete di fronte,
- vi daranno modo di capire che cosa pensa l'altro,
- e perché no, vi daranno anche conoscenza.

Ricordate che ...
domande di qualità.
portano a risposte di qualità.




Coppie

Le persone che fanno parte di una coppia, possono vivere in essa in modi diversi e dar luogo a tipologie differenti di convivenza. Tutte efficaci e fondamentalmente valide, è importante però che i membri della coppia siano in grado di vivere l'insieme in maniera corretta.

In presenza di persone che litigano continuamente e, dopo poco tempo, fanno pace come se nulla fosse successo, abbiamo la coppia conflittuale. I due componenti della coppia hanno come modalità di amore quello del litigio seguito da rappacificazione. Non è sbagliato, solo ... impegnativo.

A volte si è di fronte ad una coppia che cerca di trovare sempre e comunque un compromesso per ogni decisione e situazione; a volte anche in maniera forzata pur di non deludere l'altro componente. Entrambi capiscono le evoluzioni dell'altro nella considerazione reciproca. Siamo di fronte alla coppia rispettosa.

Se la regola è niente discussioni, nessun compromesso e nemmeno arriva alla lite, perché i due membri della coppia si fermano molto prima di arrivare ad esprimere in maniera forte le proprie idee ed i propri desideri, allora abbiamo la coppia pacata.

Nessuna modalità è giusta o sbagliata, semplicemente ognuno di noi ha un proprio modo di esprimersi anche di fronte all'amore; l'importante è che i coniugi condividano la stessa modalità di interazione, altrimenti ... iniziano i guai!

martedì 24 maggio 2016

Occasioni per fare esperienza



Siete molto bravi
svolgete i vostri compiti in maniera impeccabile. 

Peccato che siano sempre gli stessi!
Già.

Per poter evolvere, 
è importante cercare un nuovo impegno e 
seguirlo fino alla fine con dedizione.

La vostra esperienza ne trarrà giovamento 
il vostro curriculum ne sarà arricchito.

Compito nuovo

Quando vi capita di dover affrontare un compito nuovo, nella maggior parte dei casi seguirete la strada che ora vi illustro.

- Cercherete di documentarvi per poterlo svolgere al meglio.
- Vi prenderete del tempo per poterlo analizzare.
- Inizierete a modellarlo per tempo per non arrivare all'ultimo minuto.

Bene. Ottimo percorso.

C'è però una cosa alla quale non pensa mai nessuno, ossia "il rivederlo all'ultimo minuto".
Dovete prendere l'abitudine a ripercorrere il progetto poco tempo prima di doverlo esporre ad altri, ma non a ridosso della riunione programmata per spiegarne lo svolgimento, altrimenti rischiate il fiasco o la figura dell'impreparato. Parlo di un tempo ragionevole. Un paio di giorni possono bastare.

Nel tempo che intercorre fra la stesura del progetto, la presentazione e la sua messa in azione, la vostra mente continuerà ad elaborare nuove soluzioni e nuove prospettive per renderlo migliore.

Sono queste improvvise intuizioni che vi aiuteranno a mettere in pratica il vostro progetto in un modo inaspettato. Prendete spunto e integrate il vostro progetto con esse; vi sorprenderà vedere come queste intuizioni saranno in grado di migliorarlo.


lunedì 23 maggio 2016

Portare avanti idee

Il vostro capo è un amicone? Il vostro capo è un buono?
Bene. Fa sicuramente piacere non avere a che fare con un tiranno.
Ma è anche capace di portare avanti le vostre battaglie?
Oppure di fronte al superiore pensa a se stesso; o, peggio, non fa nulla per portare avanti le vostre idee e non sprona cambiamenti nello svolgimento dei compiti in modo da migliorare la vita lavorativa?

Beh, se vi trovate in questa situazione, un consiglio: non scavalcatelo, perché lo fareste imbestialire e, visto la sua propensione a difendere se stesso, vi infilereste in un guaio!
Piuttosto, chiedetegli con chi potete confrontarvi per dar seguito alle vostre idee senza accusarlo di non ascoltarvi. Ditegli che volete esporvi in primo persona per portare avanti quelli che ritenete dei miglioramenti per l'azienda.

Vedrete che vi spianerà la strada.
Così.
- Se l'dea risulterà buona, avrete il merito di averla esposta ma il responsabile farà capire che era d'accordo con voi.
- Se l'idea non avrà seguito, si toglierà dal guaio più in fretta possibile, ma almeno avrete dimostrato di valere. E, lo sapete, nel mondo del lavoro sano  ... piacciono le persone che esprimono opinioni.


mercoledì 18 maggio 2016

Il rischio

Imbarcarsi in una nuova impresa senza valutare in maniera adeguata il rischio che essa comporti fa sì che sia destinata a non essere portata a termine in maniera corretta.

Perché?
Il fatto è molto semplice.

Senza un po' di incognite, rimarremmo sempre fermi ed ancorati nella nostra posizione o situazione, sia essa lavorativa o di relazione.

Buttarsi a capofitto in una nuova iniziativa senza aver valutato correttamente il pericolo, al contrario, può darci la spinta per intraprendere l'impresa ma, nello stesso tempo, ci rende vulnerabili al rischio connesso.



Come sempre, 
la via di mezzo è la soluzione migliore.


Valutate sempre tutte le opzioni prima di gettarvi nell'impresa e, se le scelte volgono per la maggior parte verso il 
"lascia perdere", 
ascoltate il vostro ragionamento e fermatevi.


Se anche solo alcune delle opzioni vi danno il 
"via libera", allora ... provate!

Siamo obiettivi?

Molti studi ormai affermano che tutti noi siamo portati a sopravvalutarci, sempre.

In ambito lavorativo
Crediamo di esserci impegnati molto e di aver messo in campo tutte le nostre conoscenze per la risoluzione di un problema e siamo convinti di aver dato il massimo per il raggiungimento dell'obiettivo.
Ma non è così.
Nella maggior parte delle volte, ci stiamo sopravvalutando.

Per evitare questa errata percezione, provate a chiedere un feedback ai vostri colleghi.
Sarete stupiti nel vedere come vi vedono gli altri e quale livello vi attribuiscono.

Nel mondo dell'amicizia e amore
Vale la stessa regola.
Crediamo di esserci impegnati moltissimo nella relazione o con le nostre amicizie, in realtà nel momento in cui proviamo ad ascoltare ciò che gli altri hanno da dire e ciò che gli altri vedono del nostro impegno, ne rimaniamo delusi.

Anche in questo caso, rimarrete stupiti dalla vostra incapacità di darvi dei giudizi obiettivi e per questo motivo è importante chiedere il feedback alle persone che vi sono vicine.

giovedì 12 maggio 2016

La buonanotte

Non andate a dormire con il vostro partner senza aver prima dato la buonanotte.
Questo semplice gesto vi aiuterà a distendere gli animi che, anche se la situazione risulta distesa, rimangono  in qualche modo legati al litigio.
Anche se siete certi di averlo lasciato alle spalle, ci vuole sempre un po' di tempo per ritrovare la calma.
Un gesto come "augurare la buonanotte", aiuta a ritrovare la serenità in tempi molto più veloci.
Con questa semplice parola, state dicendo al vostro partner che, nonostante la lite, il sentimento non è cambiato e l'augurio di trascorrere una notte serena vi avvicina all'altra/o.

giovedì 5 maggio 2016

Voler avere sempre ragione

Non ha importanza chi mette in atto il comportamento della persona che vuole sempre avere ragione, ma il fatto che questo tipo di condotta sia messa in atto, è di per sé, già negativo.
In una qualsiasi relazione, sia essa personale o lavorativa, dovete sempre pensare che gli altri hanno la vostra stessa capacità di ragionamento.  Questa competenza rende tutti in grado di gestire l'episodio, il problema o la situazione.
Il fatto di voler sempre imporre le proprie ragioni, senza mai ascoltare quelle degli altri, non predispone questi ultimi ad una relazione positiva; semmai, se ne allontaneranno non appena ne avranno l'occasione.
Come sempre, la verità sta nel mezzo.
Quindi, cercate di "avere ragione" in alternanza con gli altri, questo meccanismo favorirà una relazione positiva.

martedì 3 maggio 2016

Ascoltare i non esperti

Ascoltare i non esperti per risolvere un problema, molto spesso può dare punti di vista che non avevamo considerato e quindi aiutarci a risolverlo.
La nostra mente è guidata dalle nostre conoscenze ed esperienze; inserire nel nostro processo di pensiero qualche cosa di diverso, può farci arrivare a gestire il problema in maniera inaspettata e, in qualche caso, risolverlo.

sabato 30 aprile 2016

Non vediamo la realtà


Ebbene sì.

Noi non vediamo la realtà, ma solo ciò che di essa capiamo.


Infatti, attraverso i filtri interpretativi che sono stati creati grazie all'esperienza ed alla formazione, siamo in grado di vedere, capire e soprattutto comprendere il mondo che ci circonda.

Potrebbe non essere un'interpretazione corretta; 
ma è la nostra
ed è quella che ci rende unici.

Il fattore personale nel racconto

Se i membri di un gruppo assistono insieme ad un episodio, non lo racconteranno tutti allo stesso modo. L'avete mai notato? Il fatto sarà raccontato dai presenti, in modo totalmente diverso.

Sono i vostri filtri dell'esperienza che si mettono in cattedra per farvi vedere l'episodio come lo sente e come lo vive ognuno di voi; ossia in modo personale e unico.

Chi evidenzia i dettagli.
Chi vede solo il risultato.
Chi considera esclusivamente la scena in generale.
Chi dà la colpa a un fattore e
chi a un altro.
Chi crede che si poteva evitare e
chi invece pensa che non fosse possibile fare altrimenti.

Insomma, anche se il gruppo ha vissuto nello stesso istante l'episodio da raccontare, ognuno degli appartenenti ad esso, l'avrà visto con angolazioni completamente diverse dagli altri.
Difficilmente vi saranno due versioni uguali, potranno discostarsi di poco...
ma non saranno sicuramente identiche.


lunedì 18 aprile 2016

Io sono

Dovete sempre dare l'impressione di sicurezza quando vi presentate.

Non dite:

"Io sarei ... quella/o che..."
"Io sarei ... la nuova/il nuovo che..."

Se pronunciate le parole, con voce fievole, allora la situazione non può che peggiorare.

Dovete dire:

"Io sono..."

In questo modo il vostro interlocutore avrà l'impressione di avere di fronte una persona sicura di sé e convinta delle proprie capacità.

Provate.
Sperimentate la vostra capacità di trasmettere sicurezza ogni volta che potete. Ne trarrete presto benefici e vi sarà sempre più facile metterla in pratica.

sabato 16 aprile 2016

Piacere 4 - Non essere troppo sicuri di sé

Sì, le persone troppo sicure di sé non sono amate da tutti.
La maggior parte della gente preferisce avere a che fare con persone che, ogni tanto, hanno momenti nei quali chiedono indicazioni agli altri per agire, perché non si sentono sicuri della decisione che stanno prendendo.
La sicurezza di per sé è sicuramente positiva, ma non abusatene, perché diventa presunzione.

martedì 12 aprile 2016

Piacere 3 - Compromesso

Ho già avuto modo di dire che la mediazione in qualsiasi relazione è fondamentale per crescere insieme; senza di essa le argomentazioni diventano a senso unico e rischiano di far naufragare la situazione.

Mediare significa tante cose e fra di esse troviamo:
- non fare sempre ciò che si vuole, perché l'altra persona, prima o poi si stancherà di non vedere mai realizzati i suoi sogni;
- non decidere sempre voi, è fondamentale lasciare lo spazio all'altra persona per non rischiare un allontanamento che può anche trasformarsi in definitivo.

Dovete imparare a mediare affinché:
- siano raggiunti i reciproci interessi.
- sia raggiunto un accordo che soddisfi e che sia vincente per entrambi.

Non esistono situazioni che si rivelano negative e perdenti per una delle due parti e l'accordo deve essere proficuo per entrambi.

In una parola: mediate!

venerdì 8 aprile 2016

Piacere 2 - Collaborazione

In una qualsiasi relazione sia essa di amore, di amicizia o di lavoro, è importante collaborare con l'altro o con gli altri.
Chi ci sta accanto ha necessità, così come l'avete voi, di confrontarsi positivamente sulle questioni e di trovare una sorta di collaborazione per mettere in pratica i percorsi che porteranno al raggiungimento della meta.
Senza la collaborazione degli altri è difficile arrivare all'obiettivo, perché le persone non possono sapere tutto o conoscere tutto, ci sono argomenti che ognuno di voi sente meglio di altri e per i quali è maggiormente interessato tanto da specializzarsi in essi e quindi è necessario che vi affidiate a loro per conoscere ciò che a voi manca.
La collaborazione per questo è fondamentale.
Attenzione... mi raccomando ... è reciproca!

lunedì 4 aprile 2016

Piacere 1 - Essere aperti

Non dico di raccontare sempre tutto ciò che si prova, ma sicuramente una persona chiusa diventa anche difficile da capire e quindi da anticipare.
In una relazione è importante anche precedere i desideri altrui, ma se questi non parla mai di ciò che sente, diventa impossibile farlo.
Cercate di essere più aperti, anche se non in maniera esagerata, raccontatevi e fatevi conoscere; solo in questo modo l'altro potrà aiutarvi a mettere in pratica i vostri sogni.

venerdì 1 aprile 2016

Chiedetevi che cosa volete





Ogni azione è messa in atto con l'obiettivo di raggiungere una meta.


Per essere certi di svolgere correttamente le azioni che vi servono, 
dovete sempre chiedervi che cosa volete. 

E' importante avere le idee chiare, 
solo così sarete in grado di percorrere la strada 
che vi porterà al vostro obiettivo.

venerdì 25 marzo 2016

Conformarsi alla maggioranza

Nella maggior parte dei casi, quando ci si trova in gruppo a discutere, spesso molti si conformano alla maggioranza.
Non è del tutto un male, a patto di non nascondere la propria versione o non negare le proprie argomentazioni, perché in questi casi si sta commettendo un errore.
Si sta facendo del male a se stessi.
Non  é necessario pensare sempre nello stesso modo, ossia non è necessario conformarsi sempre ed esclusivamente al gruppo, soprattutto se si riconoscono errori nelle argomentazioni generali.
Fate sentire la vostra voce... vi accorgerete di quante volte altri vi seguiranno, soprattutto se le vostre argomentazioni sono più corrette di quelle della maggioranza del gruppo.

giovedì 24 marzo 2016

Personalità al lavoro

Nell'ambiente lavorativo, vi sono fortunatamente tante personalità e molti caratteri; grazie a questa eterogeneità, ognuno di noi può scegliere le persone con le quali aprirsi e ingaggiare relazioni anche al di fuori del lavoro.

Vi sono persone che preferiscono guidare.
Sono i leader che spuntano dal gruppo e, grazie alla loro esperienza e forte personalità, sono in grado di prendere decisioni anche nei momenti più difficili e trascinare gli altri verso la soluzione dei problemi.
Vi sono persone che preferiscono essere guidate.
Sono i gregari che, grazie alla loro capacità di adattarsi alle situazioni e alle persone che fanno parte del primo gruppo, scelgono di farsi guidare dai primi.

A seconda della vostra caratteristica comportamentale principale, potete identificarvi con la prima o con la seconda tipologia di persona e, soprattutto, potete unirvi con una relazione più approfondita di quella che normalmente si instaura fra colleghi, a seconda della vostra affinità con una delle due personalità descritte.

L'importante è riconoscere la somiglianza con una di esse e viverla serenamente; identificarsi erroneamente in una caratteristica perché si pensate vi appartenga, vi fa perdere di vista la reale vostra capacità e non vi aiuta a mettere in pratica la vostra preparazione e i vostri attributi personali.

martedì 22 marzo 2016

Relazione consolidata

Quando la relazione diviene consolidata, l'innamoramento iniziale lascia il posto ad una esperienza più critica; le persone inizino ad analizzare obiettivamente il comportamento dell'altro, senza per questo denigrarlo.
Anche questo sistema è un metodo per far evolvere la relazione.
Fate solo attenzione a non esagerare.
Se vi trovate in una situazione talmente critica da non vedere nulla di positivo in essa, allora vuol dire che la relazione che avete intrapreso non è del tutto soddisfacente.
Al contrario, una analisi costruttiva, può aiutare a crescere insieme.




venerdì 18 marzo 2016

Sotto lo stesso tetto

La convivenza sotto lo stesso tetto è frutto di abbandono o variazione di vecchie abitudini per accogliere consuetudini nuove, di un lento adattamento all'altro e allo spazio condiviso.

Ognuno di noi ha un proprio passato fatto di atteggiamenti e caratteristiche acquisite nel tempo che ci fanno stare bene e al sicuro.

Nella condivisione del quotidiano, necessariamente dovremo mettere in discussione i nostri metodi e, in qualche caso, abbandonarli.

In molti casi, le abitudini vanno modificate per farle combaciare con quelle dell'altra persona.

Ed è proprio grazie a questa capacità di adattamento e l'impulso al mutamento che è possibile far crescere la coppia.


lunedì 14 marzo 2016

Obiettivi - Metodi

Nella posizione di leader, è di importanza fondamentale assegnare ai gruppi di lavoro gli obiettivi da raggiungere e lasciare ad essi la discrezionalità dei metodi.
Solo le persone che materialmente svolgono il lavoro sono anche in grado di mettere in campo la loro conoscenza per risolvere eventuali problemi.
Non dimenticatevi però il vostro ruolo guida. Certamente l'avrete raggiunto dopo anni di esperienza e dopo una serie di corsi di formazione che vi hanno portato ad avere quella conoscenza utile per guidar al meglio il gruppo.
L'importante è tutti riconoscano il proprio ruolo e mettano al servizio del gruppo l'esperienza e la conoscenza.
Insieme ... l'obiettivo sarà sicuramente raggiunto.

mercoledì 9 marzo 2016

@GiarPetalDorati

Buon compleanno "Il giardino dei petali dorati!!!"
Blog in linea dal 2013!






venerdì 4 marzo 2016

Innamoramento - Amore

Perché l'innamoramento diventi amore e non si fermi alla fase iniziale di infatuazione, è necessario che sia profondo e che guardi al futuro.
Quando incontriamo la persona che scatena in noi la certezza che i nostri desideri saranno soddisfatti, allora l'innamoramento diventa amore.
Se nell'altra persona troviamo le qualità importanti per noi e se i bisogni reciproci corrispondono, allora avremo una coppia.
La coppia deve mettere in campo una gestione attiva, affinché entrambi comprendano cosa piace all'altra persona; devono considerare le esigenze dell'altro, oltre che ascoltarne i timori e le speranze.
L'amore è un percorso che si è scelto di percorrere insieme.
Gli elementi della coppia condividono valori e progetti comuni, li riconoscono come importanti e insieme, crescono e accrescono la loro personalità.

L'atteggiamento del capo intermedio

Dal capo intermedio di un'azienda, dipendono molte cose.
Forse questo vi sembrerà strano, perché il capo intermedio di solito risponde ad un superiore che detta le direttive e le linee generali dell'azienda. Ecco, le linee generali, ma non il quotidiano. Il capo intermedio di solito gestisce l'attività lavorativa giornaliera ed è a stretto contatto con i collaboratori e insieme ad essi trova soluzioni e affronta i problemi.

Dal comportamento del capo, dipendono:

- l'atteggiamento dei sottoposti nei confronti dell'attività lavorativa in generale. Se il capo è una persona arcigna, rigida e solitaria trasmetterà questi atteggiamenti ai collaboratoti che, a loro volta si comporteranno con i colleghi nello stesso modo, creando un ambiente freddo. Al contrario, se il capo è socievole, amabile e collaborativo, darà un'impressione più favorevole ai propri collaboratori.

- la capacità di collaborare con i colleghi. Il capo che mette al primo posto il lavoro in team, farà sì che i lavoratori possano compiere i loro lavori collaborando fra loro e trovando soluzioni insieme.

- l'impegno nel portare a termine gli incarichi. Il capo che non lascia mai nulla in sospeso, niente di intentato per arrivare alla soluzione, trasmetterà ai propri collaboratori l'importanza di di portare a termine un'attività.

mercoledì 2 marzo 2016

Leggere

Non perdete mai la voglia di leggere. 
Un buon libro può essere usato come:

Distrazione. 
Romanzi di ogni genere, possono fornire spunti. 
In ognuno di essi, se letti in maniera approfondita, potete trovare saggezza e consigli.

Studio. 
Non importa quale sia il vostro genere preferito o la vostra istruzione, l'importante è non dimenticare mai la formazione continua della vostra professionalità. 
E' fondamentale per la buona riuscita del vostro lavoro.


La coppia

Nell'interazione di coppia è necessario che i componenti partecipino sia attivamente e sia passivamente alla comunicazione.
Entrambi, a fasi alterne, devono recitare il ruolo del seduttore/sedotto per mantenere in equilibrio la coppia e la relazione.

sabato 27 febbraio 2016

L'influenza di un leader

Il leader di un gruppo più o meno numeroso, deve:
- fare in modo che il personale comunichi e interagisca sempre per poter scambiare informazioni e svolgere il lavoro al meglio;
- pianificare a grandi linee le attività da fare per il raggiungimento dello scopo;
- attivare e motivare il gruppo e se stesso per la riuscita dell'impresa.

Se il leader non è in grado di mettere in atto questi comportamenti, rischia di perdere la collaborazione del gruppo e, senza di essa, diventa difficile portare a termine il compito.

Siate sempre voi stessi

Siate sempre voi stessi in ogni relazione amorosa,
perché le bugie prima o poi vengono scoperte.
A lungo andare,
rischiate di non riuscire più  riprodurre un comportamento non completamente vostro e soprattutto non spontaneo.
Al contrario,
sarete sempre in grado di ripresentare un comportamento onesto, perché vi appartiene e fa parte di voi.

venerdì 19 febbraio 2016

Romanticismo



In una relazione, 
è importante non dimenticarsi del romanticismo; 
è anche grazie ad esso che la coppia si è formata tempo prima.

Entrambi non devono mai dare l'altra persona per scontata; 
ma devono cercare sempre di fare un gesto carino 
che ricordi l'importanza di stare insieme.

martedì 16 febbraio 2016

La verità




La maggior parte della gente dice di volere la verità;


ma non lo pensa veramente.



Buona relazione

Non esiste un ingrediente segreto per far funzionare perfettamente una relazione.
Non esiste un modello comportamentale per vivere sereni all'interno della coppia.
La combinazione fra due individui è complicata.
C'è però solo una cosa utile per far funzionare al meglio l'unione:
vivere il rapporto in modo sincero.


martedì 9 febbraio 2016

Cercare una soluzione

Molto spesso ci accaniamo nella ricerca di una soluzione che,
 nonostante i nostri sforzi, 
tarda ad arrivare.
In questi casi,
 come più volte indicato, 
dovete distrarre la vostra mente e fare altro per qualche minuto o 
comunque non pensarci più per qualche tempo.

La vostra mente libera troverà,
 senza alcuno sforzo, 
la soluzione tanto intensamente cercata.

Questo perché la nostra mente è programmata per non lasciare nulla in sospeso, 
deve assolutamente risolvere i problemi che le si presentano.

Così, 
libera dall'ossessione, 
troverà la strada verso la soluzione.

Non perdere opportunità

Siamo programmati per non restare da soli, 
ma per cercare il nostro uguale e opposto con cui vivere una relazione appagante.
Fate in modo che i vostri impegni quotidiani, 
lascino comunque del tempo per cercare la persona da amare.
Non abbiate paura di essere respinti e, 
nel caso in cui dovesse accadere,
 NON 
fermatevi nella ricerca;
analizzate l'eventuale rifiuto e 
fatene tesoro per la successiva esperienza.



domenica 31 gennaio 2016

Azienda: Il gruppo - Parte 3

Un paio di fenomeni sono in agguato nel gruppo, soprattutto se molto numeroso.

1. Rimanere ai margini
Alcuni membri, visto il gruppo e soprattutto se numeroso, possono sentirsi autorizzati a rimanere ai margini dell'attività contando sul fatto che le altre persone del gruppo possono non accorgersi della sua mancanza.

2. Minor impegno
Per evitare possibili errori e considerato il fatto che il numero consistente di persone può sopperire alle mancanze individuali, la persona si sente autorizzata a dare un impegno minore all'attività comune.

Inutile dire che entrambi gli atteggiamenti sono deleteri e, a lungo andare, possono creare problemi (anche insormontabili) nel gruppo.

Dovete cercare di individuare gli autori di questi due atteggiamenti e prendere provvedimenti affinché li abbandonino.

giovedì 28 gennaio 2016

Azienda: Il gruppo - Parte 2

Il gruppo formale coeso è utile all'azienda, perché i membri interni, per proseguire lo scopo, ossia per portare avanti i compiti per i quali il gruppo è stato formato, possono mettere in campo strategie utili.

- Comunicazione interna.
- Aiuto per lo svolgimento del compito.
- Consigli per migliorare le prestazioni.

Tutto sommato, 
se il gruppo procede in maniera positiva e proficua per l'azienda,
potrebbe esserci un tornaconto per tutti.

giovedì 21 gennaio 2016

Azienda: Il gruppo - Parte 1

Nelle aziende si formano due tipi di gruppi:

1. Gruppo formale.
Creato dall'organizzazione aziendale stessa e che prende il nome di reparto, ufficio, squadra, etc ...
Le persone all'interno di questo gruppo non si sono scelte fra di loro, ma sono state aggregate in base a criteri lavorativi.
Va da sé che il rischio che questo gruppo possa non funzionare perfettamente, nel senso che al suo interno le persone possono non andare d'accordo fra di loro, è lampante.
Questo non vuol dire che il gruppo non debba funzionare per l'azienda, perché la somiglianza dei compiti, lo scopo aziendale comune, il ruolo, la mansione ed altro, sono punti cardine per la riuscita dell'impegno richiesto dall'azienda.

2. Gruppo informale.
Creato dai membri stessi dell'organizzazione e può essere  un sottogruppo del precedente o può non avere legami aziendali trasversali/orizzontali. Le persone sono unite da una serie di caratteristiche personali, di amicizia e affinità.

lunedì 18 gennaio 2016

Azienda - Il gruppo

In un gruppo più o meno numeroso, si viene a formare una sorta di interdipendenza fra i membri.
I membri del gruppo cooperano per il raggiungimento dello scopo comune.
Finché la coesione all'interno del gruppo è tale che tutti, in base al compito assegnato, facciano la loro parte verso l'obiettivo, si hanno risultati positivi.

Il gruppo però non è statico e al suo interno possono crearsi:

- maggiore coesione fra alcuni membri del gruppo;
- polarizzazione di opinioni;
- contrasti con il leader.

Se questi meccanismi vengono risolti da tutti i membri del gruppo nell'ambito della cooperazione, sincerità e coesione, il gruppo resiste; in caso contrario, assisteremo alla sua disgregazione.


Le rose vanno protette

Oggi abbiamo visto un anticipo di primavera sul nostro balcone.
Ha fatto capolino un bocciolo di rosa rossa.
Come potete vedere, prima dell'inverno l'abbiamo protetta con altre piante e questo ha fatto sì che rimanesse viva e attiva per tutto il tempo.
Così oggi, ci ha regalato quello che vedete nelle foto.

                      

giovedì 14 gennaio 2016

Gruppo ostile

All'interno delle aziende e nei reparti produttivi, si formano dei gruppi non riconosciuti che sono in grado di influenzare l'andamento della produttività.
La maggior parte dei dipendenti si omologa agli altri e in contrapposizione con la direzione aziendale.
Questa deve essere in grado di riconoscere l'emergere del gruppo ostile e lavorare con esso per indirizzarlo verso l'obiettivo aziendale comune.

Guardare gli altri negli occhi

E' importante guardare gli altri negli occhi quando si interagisce con loro.
Lo sguardo deve essere limpido e interessato.
Attenzione però a non commettere l'errore di fissare troppo, 
potremmo rischiare di far sentire l'altro minacciato.

mercoledì 6 gennaio 2016

Il fallimento non c'è

Ogni nostra esperienza contribuisce a farci crescere e a darci riferimenti per il futuro.
Il fallimento di un'impresa 
è in realtà un'impresa che è finita in un modo diverso da come l'avevamo pensata 
e possiamo sempre riprovarci.


Seminare decembrino vale meno d'un quattrino - I piccoli germogli

Di seguito potete vedere il primo risultato della semina di dicembre.
Le piantine crescono ... sono ancora piccoline però.
Aspettate insieme a noi!


venerdì 1 gennaio 2016

Seminare decembrino vale meno d'un quattrino

Un vecchio proverbio contadino recita: "Seminare decembrino vale meno d'un quattrino".
Secondo questo antico detto, seminare a dicembre non porta a nulla.

Noi abbiamo provato.
Di seguito le foto della prima semina fatta il giorno 08 dicembre.





























La solitudine

Tutti noi abbiamo conosciuto in qualche momento della nostra vita quella che viene definita "solitudine"; essa fa parte del bagaglio di esperienze umane. Non deve spaventarci, basta che sia temporanea.
Dobbiamo essere in grado di riconoscere quando essa diventa persistente e soffocante; in questo caso dobbiamo cercare di liberarcene.
Come?
Usciamo, troviamo un hobby, frequentiamo un corso o facciamo semplicemente qualcosa in compagnia di amici; così, la solitudine non sana, se ne andrà.