È umano prendere decisioni errate e sbagliare.
Questo però non deve fermarci. Non solo, ma dobbiamo imparare ad analizzare l'errore in modo da trovare i meccanismi che ce l'hanno fatto commettere ed evitare così di ripeterlo.
A volte ci troviamo in situazioni dove l'esperienza è fondamentale, potrebbe non essere la nostra, ma quella di altri, che con i loro pensieri possono aprirci un mondo di idee..che come petali si uniscono a formare un fiore..una piccola idea..una grande idea. Sarò al vostro servizio per darvi informazioni e consigli di psicologia.
È umano prendere decisioni errate e sbagliare.
Questo però non deve fermarci. Non solo, ma dobbiamo imparare ad analizzare l'errore in modo da trovare i meccanismi che ce l'hanno fatto commettere ed evitare così di ripeterlo.
Sbagliare una scelta o un progetto, non significa fallire.
Quello che deve esserci chiaro è il fatto che, anche se non rimediabile, l'errore non è un fallimento. È necessario togliere quella connotazione di negatività, accettando che l'errore possa essere una nuova scoperta del sé e dei propri limiti.
Non bisogna provare frustrazione, ma riprendere immediatamente il percorso.
Non sempre si è disposti ad abbracciare, soprattutto se non conosciamo bene la persona che ci sta di fronte. Perché il gesto sia importante e ci trasmetta quelle sensazioni piacevoli che è in grado di darci, dobbiamo avere fiducia nell'altro.
L'abbraccio ci fa tornare indietro, al periodo dell'infanzia quando chi si prendeva a cura di noi ci teneva in braccio dandoci sicurezza e tranquillità.
L'abbraccio anche da adulti, trasmette le stesse sensazioni. Queste sensazioni modificano la nostra tensione e il corpo registra di essere al sicuro, quindi si tranquillizza .
Insieme ad esso, la mente allenta la presa sui pensieri negativi perché si sente al sicuro.
Un semplice gesto per un momento migliore.
È importante chiedersi il motivo della propria tolleranza. Del fatto che si trovi sempre una giustificazione per il ritardo dell'altra persona
Per chi è in attesa dell'amico che è sempre in ritardo, serve capire innanzitutto la motivazione dell'attesa prolungata. Un'altra occasione concessa al ritardatario.
Lamentarsi non serve a nulla.
Non sempre il ritardo è dovuto ad abitudine o motivazioni contingenti anche se saltuarie o abitudinario. Spesso ha un ruolo molto forte l'inconscio.
A volte si può solo voler avere un momento di ribellione nei confronti di una autorità forte, tipo genitori intransigenti.
A volte si vuole semplicemente mettere alla prova chi ci sta aspettando per verificare quanto ci tiene a noi. Quanto è disposto ad aspettarci.
In entrambi i casi, molto importante riconoscere l'eventuale problema e cercare di risolverlo.
Se siete sempre in ritardo e se ormai le persone attorno a voi, conoscono questa vostra abitudine, non raccontate storie inutili o, peggio, non veritiere. La miglior azione che si possa fare in questi casi è raccontare la verità a chi ci stava aspettando.
Capirà.
Ma nel frattempo, seguite i consigli dei post precedenti e cambiate la vostra abitudine.