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venerdì 29 dicembre 2023

9. INTELLIGENZA EMOTIVA. Cambiare le tue emozioni.

Il modo in cui fronteggiamo le emozioni non solo influenza la nostra percezione ma anche quello che gli altri capiscono di noi. Formandosi nel cervello, permettono di cogliere i segnali, gli  impulsi sensoriali che vengono elaborati ma che vengono  trasformati in altrettanti reazioni fisiche o sensazioni. Quindi esse sono delle rappresentazioni mentali. Il modo in cui le gestiamo è dato dalla nostra esperienza personale che ci fa reagire in base ad emozioni provate in passato. Ecco alcune strategie per controllare le emozioni. 1. Rincorrete obiettivi raggiungibili. 2. Spostare l'attenzione verso se stessi. 3. Cambiare la mentalità ed i pensieri correlati, da negativi a positivi e fatevi guidare da questi ultimi. 4. Accettate ogni emozione e gestitela. 

martedì 26 dicembre 2023

8. INTELLIGENZA EMOTIVA. Il controllo delle emozioni.

La regolazione emotiva è qualche cosa che deve essere insegnata, perché è dimostrato che riesce a modificare le nostre sensazioni nei confronti delle emozioni. Per es. Ogni volta che ci arrabbiamo, siamo più propensi ad avere attacchi di rabbia. Praticare la propria consapevolezza è uno dei modi migliori per portare le persone a reagire in modo più positivo. Bisogna concentrarsi sul presente e su ciò che ci circonda. Osservare. L'osservazione di noi stessi, porta a non essere sopraffatti e a calmarsi.

venerdì 22 dicembre 2023

7. INTELLIGENZA EMOTIVA. Influenzare le emozioni: dialogo interiore.

Le emozioni possono essere influenzate dal modo in cui noi parliamo con noi stessi,  Questo influenza anche la nostra vita. Quindi il riconoscimento di un dialogo interiore positivo o negativo è importante. Un dialogo positivo ci dà una visione migliore, ci crea vibrazioni che ci portano a vedere gli eventi in modo vantaggioso e confermano i sentimenti utili nei confronti della vita. Un dialogo negativo, al contrario, influenza in maniera ostile tutto ciò che ci circonda. Sono soprattutto le critiche che rivolgiamo a noi stessi che ci fanno percepire il male intorno. In questi casi ci si sente depressi e tristi nei confronti della vita. È importante liberarsi da questo pensiero sbagliato.

martedì 19 dicembre 2023

6. INTELLIGENZA EMOTIVA. Influenzare le emozioni: parole.

Le emozioni e i sentimenti influenzano il modo in cui ci sentiamo e cosa pensiamo in alcuni momenti. Per questo è importante calibrare le parole in modo che possano influenzarci in maniera positiva. Parole di incoraggiamento spingono a sentirsi speranzosi ed entusiasti.  Al contrario, critiche o parole cariche di rabbia, possono urtare i sentimenti delle persone.

venerdì 15 dicembre 2023

5. INTELLIGENZA EMOTIVA. Dare un nome alle emozioni.Ps

Dare un nome alle emozioni è molto difficile, proprio perché complesse. Spesso non si riesce ad esprimere in maniera corretta il proprio sentire. Per questo è necessario essere istruiti ed apprendere sin da piccoli a riconoscere le emozioni, saperle catalogare e soprattutto gestirle. L'incapacità a gestire le emozioni e l'analfabetismo emozionale possono creare reazioni amplificate e distorte ad esse. Questa mancanza di istruzione crea disagio, non solo a se stessi, ma anche agli altri.

martedì 12 dicembre 2023

4. INTELLIGENZA EMOTIVA. Le emozioni 2.

Il disgusto è una combinazione di rabbia e sorpresa. Si ha questa reazione quando si è di fronte ad un qualche cosa di rivoltante, intollerabile. È un'emozione forte. La paura si manifesta invece nei momenti in cui è necessario dare una risposta imminente ad un pericolo o una minaccia. È un'emozione naturale che innesca stimoli che ci spingono ad agire. Alcune emozioni sono più complesse e la loro manifestazione può essere diversa per ogni persona, perché non dipendono solo dal fatto di essere umani, ma cambiano anche in relazione alle interazioni con gli altri, alle esperienze e all'ambiente in cui si vive. Questo tipo di emozioni sono dette "secondarie".

venerdì 8 dicembre 2023

3. INTELLIGENZA EMOTIVA. Le emozioni 1.

Tutte le emozioni negative come la paura, l'ansia e il disgusto fanno comunque parte di emozioni legate alla sopravvivenza. Esse mandano un segnale al nostro cervello in modo che mettiamo in atto comportamenti di sicurezza e di protezione quando il nostro benessere può risultare a rischio. Alcune emozioni sono radicate dentro di noi, altre sono fugaci e temporanee. La felicità è una sensazione di soddisfazione; quando si è felici il corpo è calmo, il respiro regolare, la voce allegra e ottimista. Tristezza invece è un sentimento che ci fa sentire emotivamente avviliti e attraverso di essa si prova delusione, insoddisfazione e dolore. Nella sorpresa, che è un emozione fugace, ci troviamo di fronte a un qualche cosa che non ci aspettavamo. [...]

martedì 5 dicembre 2023

2. INTELLIGENZA EMOTIVA. L'io e la natura delle emozioni.

Le emozioni, come parte fondamentale dell'esperienza umana ci influenzano, anche se a volte non ce ne rendiamo conto. Esse sono costituite da tre componenti: un'esperienza soggettiva, la risposta fisiologica ad essa e la risposta comportamentale. L'uomo ha cercato di identificarle; il primo a farlo fu Paul Ekman che nel 1972 ne descrisse sei: felicità, tristezza, rabbia, disgusto, sorpresa e paura. Poi ha aggiunto: imbarazzo, risentimento, disprezzo, orgoglio e vergogna. Di fronte ad esse sperimentiamo delle risposte fisiologiche: aumenta il battito del cuore, tremiamo, proviamo calore sul nostro viso, ci inducono a fare respiri affannati, spesso sentiamo dolore di pancia o desiderio di cibo. Ed è proprio in questi momenti che noi realizziamo quanto sia intensa un'emozione.

venerdì 1 dicembre 2023

1. INTELLIGENZA EMOTIVA. Le emozioni.

Le emozioni sono una parte fondamentale dell'essere umano. Le sperimentiamo ogni giorno e possono influenzare le nostre vite. La nostra mente, poiché volatile, può essere influenzata dalle cause esterne; quindi è importante imparare a impegnare cuore e mente in modo che dolore e ansia non abbiano un impatto negativo su di noi. Avere a che fare con esse, può essere estremamente difficile, soprattutto se si presentano in formato intenso. È importante quindi imparare a gestire le emozioni e riuscire a sviluppare delle risposte costruttive che possano aiutarci a districarci dalle situazioni difficili.

martedì 28 novembre 2023

9. Ristrutturazione cognitiva. Strategia: pensieri alternativi

E finalmente una volta identificato il fattore scatenante, aver capito qual è il processo automatico, trovata l'intensità delle emozioni bisogna trovare dei pensieri alternativi. Serve creare spiegazioni alternative all'accaduto e che aiutino a migliorare la propria capacità di disimpegnarsi da schemi di pensiero negativi e da emozioni forti. Cosa serve quindi? Serve generare almeno due o tre pensieri alternativi per ogni pensiero automatico negativo.

venerdì 24 novembre 2023

8. Ristrutturazione cognitiva. Strategia: capire l'intensità della reazione.

Una volta identificata l'emozione e capito quale sia il fattore scatenante, a questo punto, diventa necessario capire l'intensità della nostra reazione. Questa è legata al tipo di pensiero a cui reagiamo. Cosa serve? Registrare l'intensità emotiva.

martedì 21 novembre 2023

7. Ristrutturazione cognitiva. Strategia: riconoscere il fattore scatenante.

Di pari passo con la consapevolezza è necessario anche capire in quale momento insorge improvvisa la forte emozione negativa. Prima di tutto è necessario fermarsi a riflettere. Secondariamente bisogna riuscire ad identificare qual è il momento critico che la scatena. Per scoprire questo  momento, si possono usare le famose chiavi di indagine: chi, che cosa, dove, quando e perché. Per rispondere a tali domande, serve riflettere in maniera consapevole. Cosa serve quindi? Indagare e  riconoscere il fattore scatenante.

venerdì 17 novembre 2023

6. Ristrutturazione cognitiva. Strategia: pensieri automatici.

I pensieri automatici sono delle interpretazioni predefinite di tutto ciò che accade attorno a noi, sono istintivi e spontanei. Normalmente non li notiamo neppure. Spesso non vengono mai alla luce e raramente ne diventiamo consapevoli. È proprio la consapevolezza di averli e quindi riconoscerli che ci aiuta ad affrontarli ed eliminarli. Cosa serve quindi? La consapevolezza dei pensieri automatici.

martedì 14 novembre 2023

5. Ristrutturazione cognitiva. Strategie

Ora che abbiamo scoperto i meccanismi che inducono la nostra mente a creare continuamente dei pensieri ossessivi ed abbiamo visto che questa modalità di pensiero può creare degli enormi disagi e fermarci ai momenti bui, possiamo andare oltre. Possiamo procedere con l'apprendimento di alcune strategie per toglierci dalla testa questi pensieri assillanti, ossessionanti e autobloccanti. Per far ciò è necessario fare molta pratica per conoscerli ed eliminarli. Seguite i prossimi post dove entrerò nel dettaglio.

venerdì 10 novembre 2023

4. Ristrutturazione cognitiva. Efficacia 2

Ci aiuta a pensare in un modo più chiaro e razionale perché ci insegna a mettere in discussione e ad esaminare continuamente quella che è la nostra linea di pensiero ossessivo che è istintivo in noi. Infatti il nostro istinto ci crea delle abitudini che quando siamo turbati mettiamo in atto senza riflettere, senza capire che cosa stiamo facendo. Questo, in qualche modo, può diventare a lungo andare un comportamento deleterio. Necessario quindi creare delle abitudini mentali differenti in modo che poi siano queste ultime ad essere agite nel momento in cui siamo in difficoltà.

martedì 7 novembre 2023

3. Ristrutturazione cognitiva. Efficacia 1

La ristrutturazione cognitiva riesce a riorganizzare la nostra mente. Aiuta ad essere più organizzati e meno sopraffatti. Ci insegna a rallentare il pensiero e, in questo modo, anche a far sì che le emozioni ci rendano più stabili. Nello stesso tempo, la ristrutturazione cognitiva, aiuta ad essere più consapevoli di quelle che sono le nostre abitudini mentali e, una volta riconosciute, possiamo così trovare le migliori strategie che ci mettono in grado di agire.

venerdì 3 novembre 2023

2. Ristrutturazione cognitiva. Mediazione

La ristrutturazione cognitiva si basa sul fatto che il risultato di come pensiamo a ciò che accade, ci può cambiare il modo in cui ci rapportiamo agli eventi che ci accadono. Se ci troviamo di fronte ad una situazione che ci crea disagio, è utile pensare e trovare dei modi alternativi per superarla. Questo aiuta ad evitare di continuare a rimuginare su quel pensiero e soprattutto sempre nello stesso modo. 

martedì 31 ottobre 2023

1. Ristrutturazione cognitiva. Terapia

La ristrutturazione cognitiva è utile per superare i pensieri negativi. È una tecnica che serve a identificare e annullare gli schemi di pensiero che ci creano disagio come preoccupazione o ruminazione. Questi pensieri spesso si trovano bloccati nella testa e continuano all'infinito come in spirali. È usata soprattutto nella terapia cognitivo comportamentale per trattare problemi legati all'ansia e alla depressione. Si è dimostrata però efficace anche negli schemi di pensiero eccessivamente negativi e auto giudicanti.

venerdì 27 ottobre 2023

8. La mente può diventare una prigione. Un'idea per fermare il pensiero ossessivo.

È possibile mettere in atto alcuni accorgimenti per evitare che il pensiero ossessivo faccia parte della nostra vita in maniera esclusiva e preponderante.  Innanzitutto è bene focalizzare l'attenzione su ciò che si sta facendo in quel momento, qualsiasi azione sia, in ogni caso ha bisogno di attenzione. Questo vuol dire che non ci si può permettere di mandare la nostra mente verso altri pensieri che non c'entrano con l'attività che si sta svolgendo in quel momento. Non permettete alla vostra mente di distrarvi dalla attività Presente.

martedì 24 ottobre 2023

7. La mente può diventare una prigione. Cause del momento peggiore.

Si possono trovare alcune ragioni dietro a questo fenomeno. Innanzitutto durante la nostra giornata, spesso, mettiamo in atto azioni che sono inconsapevoli, automatiche. Il nostro cervello sostanzialmente non pensa a questi automatismi per molto tempo della giornata. Il cervello non riesce a riflettere sui momenti vissuti e questo vuol dire che, nel momento in cui si trova finalmente rilassato, esso scatena i pensieri ossessivi.

venerdì 20 ottobre 2023

6. La mente può diventare una prigione. Il momento peggiore.

Il momento peggiore nel quale noi sperimentiamo i pensieri ossessivi è sicuramente la notte. Quest'ultima può diventare un vero e proprio incubo. Infatti il cervello rimane attivo anche quando dormiamo ed è proprio questa attività cerebrale che può influenzare i nostri sogni e soprattutto i nostri pensieri, quelli poco prima di addormentarci. Molti di questi pensieri possono impedirci di rialzarci e prendere sonno soprattutto se producono stress, ansia o frustrazione.

martedì 17 ottobre 2023

5. La mente può diventare una prigione. Futuro.

Il futuro può creare ansia. Il non sapere esattamente che cosa succederà, può provocare preoccupazione. Vivere abitualmente nel futuro, può impedire di sperimentare e di godere degli eventi del presente, anche quando arrivano, semplicemente perché si è sempre in attesa di un qualche cosa di più grande. Il modo più semplice per vivere nel presente  è ascoltare il proprio corpo e prestare attenzione al mondo attorno a sé.

venerdì 13 ottobre 2023

4. La mente può diventare una prigione. Passato.

Il passato può dare gioia, ma può fornire anche dolore. L'andare indietro con il pensiero e focalizzarlo sul passato, può comunque portare a sentimenti di vuoto. Il fatto di non averlo più e sapere quindi che quel tempo è finito, può dare senso di perdita ed insoddisfazione generale nel presente.

martedì 10 ottobre 2023

3. La mente può diventare una prigione. Il presente.

Se provate a concentrarvi sui vostri pensieri, noterete che spesso essi si fanno riferimento a qualche situazione del passato oppure prevedono qualche condizione del futuro.
Nel passato si trova un insieme di ricordi, condizionati dall'io di allora. Il futuro è una condizione che fondamentalmente ignoriamo. Nel sovrapensiero, non c'è mai il presente; esso è spesso allontanato o negato. Il "qui ed ora", erroneamente, viene sempre dimenticato.

venerdì 6 ottobre 2023

2. La mente può diventare una prigione. Cause.

Vi sono alcune cause fondamentali che possono creare il pensiero eccessivo e quindi essere alla base del sovrappensiero. Troviamo infatti lo stress, l'ansia e gli eventi traumatici. Tutte queste tre condizioni possono renderci  vulnerabili. Anche le persone che nutrono valori perfezionisti o che hanno tendenze ossessive smaniosa di controllo possono trovarsi a pensare in maniera esagerata rimuginando continuamente sugli errori passati e su quelli che potrebbero commettere nel futuro. Tutte queste situazioni hanno in comune lil fatto di aver perso "il presente".

martedì 3 ottobre 2023

1. La mente può diventare una prigione. Pensiero eccessivo.

La mente può diventare una gabbia se non smette di pensare e dare spazio al pensiero eccessivo. Lottare quotidianamente con il sovrappensiero può diventare angosciante. La ruminazione che ci riporta sempre a pensare allo stesso oggetto, alla stessa situazione può risultare ossessiva.  A volte non ci si rende nemmeno conto di essere scivolati nuovamente nello spazio  mentale negativo e nel pensiero eccessivo, finché la situazione degenera. 

venerdì 29 settembre 2023

8. Guarire. Approcci innovativi

Una variante della terapia cognitiva è la Act che tenta di insegnare alle persone ad accettare le proprie emozioni e quindi a prendere decisioni nel contesto in cui esse si presentano invece di lasciar controllare i comportamenti e i sentimenti negativi. Ultimamente vi è un interesse crescente per i metodi basati sul rilassamento, esercizi di respirazione, meditazione e altre tecniche di concentrazione per ridurre la tensione e le preoccupazioni. Sta tornando di moda l'ipnosi. E un approccio chiamato emdr che usa gli stimoli visivi per indurre movimenti oculari guidati stanno prendendo piede.
Se soffrite di ansia  cercate uno specialista per farvi aiutare.

martedì 26 settembre 2023

7. Guarire. Approcci classici

Le terapie psicodinamiche classiche sono basate eul metodo psicoanalitico freudiano e usano quindi la libera associazione verbale e l’introspezione per cercare le cause principali dei comportamenti d'ansia. La terapia comportamentale presuppone che i problemi siano dovuti all'apprendimento e quindi usa i principi del condizionamento pavloviano per cambiare i comportamenti disadattivi. Considera l'"esposizione" che si ispira al principio dell'estinzione del comportamento, il metodo migliore per uscire dall'ansia. La terapia cognitiva si basa sul presupposto che alla base degli stati emotivi e comportamentali patologici vi siano delle cognizioni disfunzionali e quindi modifica queste credenze al fine di guarire. La terapia cognitivo comportamentale coniuga invece interventi cognitivi con i metodi che cercano di ridurre la paura e l'ansia attraverso l'esposizione al pericolo.

venerdì 22 settembre 2023

6. Condivisione dell'ansia con il regno animale.

Nel regno animale è presente una minaccia diffusa regolata dalla catena alimentare; è presente quindi una componente di paura ansiogena. Le funzioni di sopravvivenza consentono all'animare di reagire nei confronti delle minacce dell'ambiente circostante. Quindi, tutte le specie hanno modi innati di affrontare le minacce. Gli esseri umani hanno sviluppato meccanismi di difesa del cervello e li usa per affrontare situazioni di paura e ansia. 

martedì 19 settembre 2023

5. Dall'ansia al Disturbo d'ansia

Quando le preoccupazioni diventano costanti e la maggior parte delle volte risultano prive di fondamento, ma causano un grande disagio e interferiscono con la vita quotidiana, si parla di disturbo d'ansia. La reazione primaria è quella dell'evitamento delle situazioni sociali che possono mettere in imbarazzo. A volte sono accompagnate da improvvisi attacchi di panico. Nella maggior parte dei casi, la paura è irrazionale, anche se porta all'eviitamento della situazione che crea il disagio.

venerdì 15 settembre 2023

4. Paura e ansia

La paura si focalizza su una specifica minaccia esterna, è un evento che è imminente e potrebbe essere presente. Nell'ansia la minaccia è meno identificabile ed è più difficile da predire. È più un qualcosa che riguarda l'interno, una specie di aspettativa mentale di un fatto di pura immaginazione che ha scarse probabilità di verificarsi. Per avere paura, devi essere in una situazione di pericolo; per sperimentare l'ansia, ti devi preoccupare di minacce future che potrebbero nuocerti.

martedì 12 settembre 2023

3. Differenze personali

Il livello di ansia di ognuno di noi e la capacità di gestirla e superarla o comunque rispondere ai suoi stimoli, è diversa. Le differenze si riscontrano grazie ad una combinazione unica di geni e dalle esperienze che facciamo nel corso della nostra vita. Natura e cultura plasmano chi siamo. Freud ci lascia in eredità il concetto di angoscia come qualcosa, una sensazione spiacevole che ognuno di noi sente. L'angoscia vista come uno stato di attesa o una preparazione al pericolo. Egli distingueva anche fra angoscia primaria che ha come oggetto una situazione immediata e angoscia segnale che coinvolge un sentimento più diffuso e incerto, una sensazione interiore di un futuro in qualche modo dannoso. In questo caso, ci troviamo di fronte all'ansia.


venerdì 8 settembre 2023

2. Nascita del sentimento di paura

Il sentimento di paura sorge quando si acquisisce coscienza del fatto che il nostro cervello ha rilevato un pericolo. Il tutto inizia attraverso uno stimolo esterno che viene elaborato dai sistemi sensoriali del cervello e viene classificato come una minaccia. I circuiti di rilevamento delle minacce, innescano così un aumento generale dell'eccitamento del cervello e prosegue con risposte comportamentali e cambiamenti fisiologici del corpo. Questi cambiamenti vengono inviati al cervello dove diventano parte della risposta. A questo punto, l'attività cerebrale è monopolizzata dalla minaccia. Questa situazione aumenta la vigilanza. 

martedì 5 settembre 2023

1. Ad ognuno la propria ansia

L'ansia fa parte della vita. In ogni momento c'è qualcosa di cui preoccuparsi, di cui avere timore. È normale. In realtà però non siamo tutti ansiosi nello stesso modo. Alcune persone sono molto sensibili e si preoccupano tanto, altre invece sembra che prendano tutto con un grande distacco. Il livello generale dell'ansia è un tratto della personalità. Ed ognuno risponde in modo diverso alle sensazioni di ansia, ad ognuno un proprio livello.

venerdì 1 settembre 2023

10. Azione

Ognuno di noi può essere definito in base alle azioni. I pensieri e lo stato interiore se non sono seguiti da un'azione rimangono all'interno della mente che li ha creati e rimangono quindi non conosciuti. È necessario quindi passare all'azione. Una lista delle cose da fare può aiutare la mente a mettere in atto i propri pensieri. Una volta che questi pensieri sono diventati realtà e anche possibile capire e gestire le emozioni che essi producono. 

martedì 29 agosto 2023

9. La Mente cerca la certezza.

La nostra mente cerca sempre la certezza, ne ha bisogno. Vuole sempre sapere, in maniera precisa,  che cosa accadrà nel prossimo futuro. Peccato che è proprio nell'incertezza che nascono novità. È proprio la curiosità di fare qualcosa di diverso, di vedere dei posti diversi, di provare esperienze diverse che possono dare una sferzata alla monotonia della certezza. Essa si può superare andando a caccia di opportunità.

venerdì 25 agosto 2023

8. Sono certo di farcela.

Nel percorso di vita può accadere a ciascuno di sentirsi sconfitto come se nulla andasse per il verso giusto. Sembra quasi che le esperienze negative si spargano e si diffondano. Come se tutta la vita in quel momento fosse impregnata di una sostanza tossica. Diventa quindi importante Innanzitutto mettere i problemi nella giusta prospettiva. La vita non è perfetta e ovviamente non lo sarà mai. Per superare questi momenti difficili, può aiutare un pensiero e un ricordo di esperienze positive vissute. In questo modo, si riesce a non vedere tutta la vita impregnata di nebbia, ma a riconoscere e realizzare che ci sono stati e ci saranno ancora, dei momenti di luce. 

martedì 22 agosto 2023

7. Il pilota automatico in noi.

Le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo innescando un pilota automatico che li porta a vivere continuamente le giornate nello stesso identico modo. Ad affrontare i problemi con una stessa modalità. È più facile per il nostro cervello guidarci in maniera automatica a fare sempre le stesse cose perché così ci evita le sorprese e soprattutto ci aiuta a risolvere sempre i problemi. Peccato che questi possono presentarsi anche in maniera diversa e quindi qualche volta il percorso guidato dal pilota automatico può non funzionare.

venerdì 18 agosto 2023

6. Leggere onestamente la propria vita.

Esaminare la propria vita porta a riconsiderare tutto il percorso affrontato. Non importa quale sia il compito che si deve affrontare ma ciò che conta è la qualità della vita che ci si aspetta dopo averlo affrontato. E bisogna farlo in maniera libera senza riserve o blocchi. Alcuni ostacoli che ci si trova di fronte, possono essere effettivamente impegnativi, però è importante riuscire a vedere in maniera determinata ciò che c'è oltre all'ostacolo dopo averlo superato.

martedì 15 agosto 2023

5. Il cambiamento nasce dal riconoscimento

Nel momento in cui ci si trova di fronte alla consapevolezza che ci sia qualche cosa di sbagliato, qualche cosa che deve essere modificato; soltanto in quel momento lì, le persone mettono in atto i comportamenti che servono per il cambiamento. Ovviamente è necessario anche porsi un obiettivo. Un obiettivo onesto e raggiungibile, altrimenti si rischia di incappare nel fallimento. L'obiettivo deve essere anche realistico altrimenti diviene irraggiungibile. 

venerdì 11 agosto 2023

4. Non dare la colpa agli altri

Uno dei maggiori alibi, del fatto che difficilmente si modifica il comportamento e ci si relaziona con gli altri in maniera scorretta, è proprio quello di dare sempre la colpa agli altri o a qualcosa al di fuori di sé stessi. È possibile che alcuni eventi dell'esperienza vissuta, siano stati purtroppo incontrollabili. Questo significa non controllati in maniera diretta. Sono ormai accaduti. Vanno quindi accettati per quello che sono, capiti, gestiti e quindi superati.

martedì 8 agosto 2023

3. Modificare la propria narrazione

Molto spesso la nostra narrazione di ciò che saremo, di ciò che faremo e dei prossimi eventi che ci porteranno ad essere diversi, sono proprio dichiarazioni proiettate verso il futuro e non hanno una base nella realtà attuale che si sta vivendo. È necessario rivendicare un controllo sul proprio momento che deve essere il qui ed ora. L'uso di un linguaggio assertivo al tempo presente ha un forte impatto concreto su ciò che facciamo nel momento stesso in cui pronunciamo le parole e ci consente di essere presenti nel momento vissuto.

venerdì 4 agosto 2023

2. Il potere del linguaggio

Il linguaggio che noi usiamo e le parole che diciamo non ci influenzano nel momento in cui le stiamo pronunciando. Però, a furia di ripeterle, possono entrare nel nostro subconscio fino ad essere interiorizzate e modificare così il nostro modo di pensare e quindi, a lungo andare, i nostri comportamenti. Questo, perché le nostre parole modificano le nostre percezioni della situazione che stiamo vivendo e in questo modo aiutano in maniera indiretta a muoverci e a modificare il nostro comportamento di fronte ad essa.

martedì 1 agosto 2023

1. Esperienze di vita

Le nostre esperienze di vita, riescono a darci una profonda saggezza interiore. L'importante è non fuggire da ciò di cui abbiamo paura, perché questo genera inutile sofferenze. Bisogna considerare la vita come un percorso da vivere e non come un insieme di problemi che devono essere risolti. Essi possono essere accettati e quindi governati, senza attribuire loro più attenzione di quanto meritino.

venerdì 28 luglio 2023

Riprogettare la mente in positivo.

Poiché, come abbiamo visto, la nostra mente è progettata per vedere la parte peggiore delle situazioni che ci capitano, è importante riuscire a dirottare il pensiero verso la parte positiva. Per far questo, è necessario concentrarsi sul qui ed ora, in modo che sia possibile mantenersi saldi nella realtà che si sta vivendo.inoltre è necessario che la mente sia piano piano guidata per trovare le leve giuste ed utili a modificare la sua visione della realtà circostante. Il pensiero positivo, aiuta a superare il momento buio.

martedì 25 luglio 2023

Comportamenti sbagliati

Alcuni comportamenti che la nostra mente ci induce a seguire, possono essere deleteri. Il singolo comportamento è abbastanza innocuo, ma gli stessi meccanismi psicologici che inducono tali comportamenti sporadici, possono indurci verso luoghi oscuri e, a volte, fuori controllo.
Di fronte a queste situazioni, dove la nostra incapacità interiore ci porta a non riuscire a superarli, ci troviamo di fronte a una frenata del percorso. Questa si traduce in una forte rimuginazione e una grande preoccupazione che ci distrae e insieme lavorano senza sosta, nel tentativo di sottrarci a un dolore che noi proviamo, ma che in realtà dovremmo imparare a gestire più che a eliminare perché fa parte della nostra natura.

venerdì 21 luglio 2023

La mente è progettata per vedere la peggiore prospettiva possibile.

Il nostro cervello è ipervigile e il suo obiettivo è quello di cercare di tenerci in vita a qualunque costo. Il sovrapensiero e l'ansia lavorano spesso insieme aumentando i sentimenti di stress ed impotenza. Se si soffre di un pensiero incontrollato, si arriva facilmente a confermare che la progressione del sovrappensiero provoca la sensazione di soffocare e di esaurire la propria lucidità oltre ad essere uno spreco di energie. La caratteristica principale della ruminazione è quella di aver perso la gioia del momento presente. Per avere un maggior benessere psicofisico è importante ricalibrare il proprio focus e godere e vivere il qui e ora.

martedì 18 luglio 2023

È necessario avere una flessibilità psicologica.

Una combinazione di alcune abilità, ci aiuta e ci fornisce un grado di flessibilità psicologica che può aiutarci a superare il mondo esterno che attorno a noi muta ad una velocità incredibile.
È molto importante infatti, avere una grande flessibilità psicologica, ossia una capacità di sentire e pensare attraverso aperture mentali ed impegnarsi volontariamente nell'esperienza del momento presente.
Essere qui e ora è fondamentale.
Questa capacità, ci aiuta a costruire delle abitudini che ci permettono di vivere in linea con quelle che sono le nostre aspirazioni e quindi anche i nostri valori.

venerdì 14 luglio 2023

Pensare e parlare in modo positivo

Noi possiamo scegliere consapevolmente di parlare in modo che ci faccia bene. Se impariamo ad usare un tipo di linguaggio che inquadra i nostri problemi sotto una luce affrontabile e alla nostra portata, vediamo il mondo ed interagiamo con esso in maniera differente. Il modo in cui vengono approcciate le circostanze o si affrontano le situazioni della vita determina il risultato finale. 

martedì 11 luglio 2023

Il cervello può essere riprogrammato

Alcuni scienziati hanno dimostrato che i nostri pensieri possono effettivamente modificare la struttura fisica del cervello. Questo fenomeno si chiama "neuroplasticità". Quando viviamo nuove esperienze e apprendiamo nuove cose il nostro cervello si riorganizza nello stesso modo in cui ripetiamo alcune abitudini e determinati azioni finché esse non ci diventano automatiche. La stessa cosa può essere fatta con i pensieri, possiamo usare un linguaggio forte e assertivo per creare un cambiamento duraturo nella nostra vita. Noi possiamo determinare le nostre emozioni indirizzando i nostri pensieri. 

venerdì 7 luglio 2023

I pensieri cambiano in base all'età e all'ambiente

Per ogni fascia d'età esistono dei pensieri. Questo significa che la mente continua a cambiare in base allo sviluppo fisico e mentale. Tutto sommato i pensieri sono reali nella misura in cui si considerano tali, dare attenzione al pensiero lo rende credibile. Ma non è necessario ascoltare sempre il chiacchiericcio della mente, riflettere troppo a volte può portare ad un peggioramento delle condizioni che diventano anche gravi fino a manifestarsi con sintomi fisici. Quindi importante avere a che fare con una preoccupazione, ma deve rimanere semplice; non deve diventare un pensiero ossessivo ed eccessivo. Bisogna sempre mantenere il senso delle proporzioni, i pensieri eccessivi si traducono in azioni non risolutive. 

martedì 4 luglio 2023

La preoccupazione può diventare un pensiero eccessivo

Pensare troppo significa riconsiderare lo stesso pensiero più volte, analizzandolo fino a perderne il senso delle proporzioni. La mente in questi casi risponde attraverso sentimenti di stress e ansia, perché non riesce a tradurre questi pensieri ossessivi in azioni risolutive. La lotta che la nostra mente fa contro questa ruminazione, la porta a proseguire nei pensieri negativi senza purtroppo trovare soluzioni. Il ruminatore è passivo nei propri pensieri e sproporzionatamente negativo. Questi pensieri possono prendere il sopravvento su molti aspetti della vita. Per questo è importante capire come poterli fermare.

venerdì 30 giugno 2023

I pensieri cambiano in base all'età e all'ambiente

Per ogni fascia d'età esistono dei pensieri. Questo significa che la mente continua a cambiare in base allo sviluppo fisico e mentale. Tutto sommato i pensieri sono reali nella misura in cui si considerano tali, dare attenzione al pensiero lo rende credibile. Ma non è necessario ascoltare sempre il chiacchiericcio della mente, riflettere troppo a volte può portare ad un peggioramento delle condizioni che diventano anche gravi fino a manifestarsi con sintomi fisici. Quindi importante avere a che fare con una preoccupazione, ma deve rimanere semplice; non deve diventare un pensiero ossessivo ed eccessivo. Bisogna sempre mantenere il senso delle proporzioni, i pensieri eccessivi si traducono in azioni non risolutive.

martedì 27 giugno 2023

Noi siamo ciò che pensiamo

Sigmund Freud sviluppò l'idea che il comportamento umano fosse legato alla mente inconscia. Affermò che essere coscienti, significa anche essere consapevoli di tutto ciò che ci circonda e anche nel nostro mondo interiore e quindi riconoscere cosa sta accadendo nella nostra testa. Freud fece anche riferimento a dei processi che avvengono nel cervello e di cui non si è consapevoli. In questa parte inconscia vengono relegati tutti i ricordi dolorosi e indesiderati, quelli che la nostra mente evita di affrontare.Questo vuole anche dire che i pensieri che attraversano la mente inconscia sono predittori dei comportamenti. Significa anche che se in maniera conscia lasciamo spazio a pensieri positivi avremo dei comportamenti ad esso adeguati. 

venerdì 23 giugno 2023

Pro e contro di una relazione virtualeI contro

Pro e contro di una relazione virtuale
I contro
A volte vi può essere un idealizzazione del partner virtuale che può falsificare informazioni e parte di sé. Si ha una maggiore facilità a intraprendere tradimenti online. Vi è la possibilità e il rischio di privilegiare delle relazioni unicamente virtuali le interazioni in rete possono diventare delle forme di dipendenza e idealizzazione indipendentemente dalla distanza fisica. Il fatto di non riuscire a trascorrere molto tempo insieme a livello fisico può avere come conseguenza il distanziamento. Infine, trascorrere mio tempo online, va a discapito delle relazioni amicali offline. 

martedì 20 giugno 2023

Pro e contro di una relazione virtuale. I pro.

Pro e contro di una relazione virtuale
I pro.
Attraverso il mondo virtuale si creano nuovi luoghi di incontro che offrono quindi la possibilità di conoscersi al di là della distanza geografica. La percezione del tempo è diversa rispetto alla vita in presenza; nelle chat infatti è possibile comunicare 24 ore al giorno e in maniera anche molto rapida. Vi è la possibilità di selezionare utenti che siano compatibili e con i quali si hanno interessi in comune. La possibilità di avviare una connessione emotiva, prima ancora di quella fisica, determina uno svelamento del sé senza timore di essere giudicati.

venerdì 16 giugno 2023

L'amore in rete

Di solito l'amoreggiamento è una combinazione di segnali e messaggi corporei attraverso i quali le persone comunicano il loro interesse verso l'altro. Quindi, mentre nell'approccio in presenza i partner si sentono reciprocamente attratti a livello fisico, nel mondo virtuale le fasi iniziali di questo processo di corteggiamento sono inafferrabili. In rete vi è un sè incorporeo ma che nasconde un corpo anche se in maniera qualitativamente differente. In internet il non verbale viene comunicato attraverso la scrittura. Questo ambiente diventa un vero e proprio spazio entro il quale è possibile avviare conversazioni immediate di gioco e di seduzione attraverso il verbale, il simbolico e il metaforico.

martedì 13 giugno 2023

Amore e internet

Negli ultimi decenni le relazioni hanno subito delle trasformazioni. La stessa formazione di una coppia è profondamente cambiata poiché sono diversi i processi di corteggiamento e amoreggiamento tradizionalmente noti. Pc, smartphone o tablet sono oggi oggetti indispensabili per la vita quotidiana di ognuno di noi. Essi costituiscono con il soggetto una connessione emotiva, una relazione che va oltre il semplice utilizzo del mezzo tecnologico. In rete si sperimentano le stesse emozioni della vita reale e attraverso di essa è possibile conoscere persone e creare relazioni sociali ed amorose; di diverso genere, ma pur sempre reali.

venerdì 9 giugno 2023

Fattori culturali

Possono intervenire anche fattori culturali nella capacità di resilienza  ossia nella capacità di fronteggiare positivamente un trauma e quindi anche una capacità di autocultura in seguito ad eventi fortemente stressanti. Una componente personale, familiare e culturale può far esplodere disturbi post traumatici o far sì che la persona li affronti adeguatamente.
È importante, per chi si sottopone ad una terapia per la risoluzione dei traumi psichici, riuscire a familiarizzare con l'evento traumatico, rileggerlo da un'altra prospettiva e quindi metabolizzare in modo che sia reintegrato nella propria storia personale. Il fatto traumatico in sé stesso, non deve essere necessariamente rimosso, ma riletto in maniera che possa far parte della sua storia personale.

martedì 6 giugno 2023

A volte le parole non bastano

Il disagio mentale, a volte può convertirsi in un qualche disturbo fisico. Questo accade anche se privo di un oggettivo riscontro clinico. A volte, anche senza un grave episodio traumatizzante, una serie spiacevole di eventi può produrre a distanza di tempo alcuni effetti sul corpo. Anche nel caso di rievocazioni verbali il sintomo può permanere. Infatti, un evento può provocare un effetto patologico anche in un secondo momento, quando si collega a situazioni attuali e quindi il soggetto ne riconosce la gravità.

venerdì 2 giugno 2023

Risoluzione

Alcune tappe portano le persone a risolvere l'evento traumatico che ha creato la dissociazione. Lo specialista è in grado di mettere a proprio agio la persona che ne soffre. Lo specialista può aiutare a elaborare il ricordo autobiografico ed integrarlo in maniera corretta all'io traumatizzato. E soprattutto egli può creare un ambiente sicuro sia dal punto di vista fisico che emotivo per riuscire a superare il trauma. 

martedì 30 maggio 2023

Dissociazione

La dissociazione non è altro che un modo di organizzare le informazioni. Compare sia nel momento dell'evento traumatico e anche a livello post traumatico come conseguenza di esso. Molte persone sono incapaci di integrare nella coscienza la totalità di ciò che sta accadendo loro, disintegrando gli elementi dell'esperienza personale. La dissociazione permette agli individui di mantenere i propri schemi mentre stati mentali separati possono trattare e cercare di risolvere l'evento traumatico. Lavorare su questa parte mentale che gestisce l'evento può aiutare a superarlo. 

venerdì 26 maggio 2023

I meccanismi del trauma

I meccanismi che sottendono ai danni della memoria tuttora sono poco chiari. È probabile che la memoria autobiografica abbia molte lacune e il continuo ricorso alla dissociazione rende difficile ricostruire un resoconto preciso del passato. Quasi tutti gli individui sono inclini a suggestionarsi e a cercare delle spiegazioni ai propri stati emotivi legati al trauma. Se il trauma è molto forte, a volte la dissociazione che ne consegue, può contrarre la coscienza e trasformarsi in un amnesia totale dell'esperienza.

martedì 23 maggio 2023

Il trauma e la sua natura

La natura e l'affidabilità dei ricordi traumatici, sono difficili da studiare, perché le esperienze emotive che risultano profondamente sconvolgenti possono dare luogo a disturbi patologici e non possono essere osservate in laboratorio. Quindi, la possibilità di esplorare i ricordi traumatici, è limitata a raccogliere da individui traumatizzati le descrizioni retrospettive oppure effettuare osservazioni a posteriori. Ogni individuo ha un diverso grado di complessità dei sistemi mnemonici. Non solo, ma la memoria può anche subire un certo grado di distorsione e di disintegrazione nel tempo. Certo è che, le esperienze negative possono condurre a forma esasperate di ricordo o di oblio e quindi possono essere ricordati con estrema vivezza oppure risultare resistenti all'integrazione della memoria. Per poter superare il trauma è importante farle affiorare.

venerdì 19 maggio 2023

Il Burnout può essere curato

Una volta riconosciuta, la sindrome del Burnout può anche essere curata. Importante rivolgersi ad uno specialista che può aiutare a cambiare la propria vita professionale. Egli può dare indicazioni su un nuovo stile di vita da adottare compresa l'alimentazione e il ciclo sonno/veglia. Il modo migliore per prevenire il Burnout è quello di puntare sulla maggior qualità dell'ambiente di lavoro e dell'impegno che le persone ci mettono per portare a termine i propri lavori. Aumentare l'energia, il coinvolgimento e l'efficacia sostenendo i lavoratori, può sicuramente aiutare il benessere lavorativo. 

martedì 16 maggio 2023

Burnout

Il termine Burnout significa letteralmente: "bruciato, esaurito, scoppiato". Il termine in realtà indica una sindrome da stress lavorativo cronico che può influenzare la salute. Alcuni dei sintomi che diventano campanelli d'allarme possono essere: insonnia, frequente mal di testa, mal di stomaco, irritabilità e  scarsa motivazione al lavoro. A peggiorare la situazione ci può essere anche un insofferenza nei confronti dell'ambiente lavorativo. In alcuni casi può determinare varie forme di dipendenza fra le quali: alcool, farmaci e cibo.
Prima di entrare in Burnout,  meglio fermarsi e trovare momenti di relax e riposo. La mente, come il corpo ha bisogno periodicamente di rigenerarsi.

venerdì 12 maggio 2023

La disuguaglianza e la ricchezza

La ricchezza che è posseduta dalla popolazione mondiale è molto elevata anche se in realtà essa appartiene a poche persone; tutto il resto ha una ricchezza di base. La disuguaglianza dei redditi è molto forte e la concentrazione del capitale è decisamente alta all'interno di una cerchia ristretta di persone. Alcuni studi economici non hanno considerato le idee che i cittadini hanno sulle disuguaglianze e quindi hanno cominciato a farlo gli psicologi sociali. Il risultato al quale sono giunti, mostra con chiarezza come il livello di disuguaglianza in tutti i paesi sia sottostimato.

martedì 9 maggio 2023

Le disuguaglianze e la loro legittimazione.

La disuguaglianza ci appare un fenomeno naturale. Come se fosse radicato nell'essenza dell'umanità. In realtà, per millenni uomini e donne hanno vissuto in comunità fortemente egualitarie basate sulla condivisione di risorse limitate. All'interno di esse non esistevano stabili gerarchia di potere. La storia delle società ci insegna soprattutto che l'uguaglianza, comprendeva la condivisione di tutto. La nostra moderna disuguaglianza ha avuto origine molto probabilmente già 15 milioni di anni fa. Dallo studio delle società di cacciatori e raccoglitori a quelle agricole, il passaggio che si è sviluppato in tempi lunghi, è stato facilitato da un forte miglioramento climatico, dalle risorse più abbondanti che hanno permesso l'accumulazione. È il surplus di risorse che innesca la disparità; le disuguaglianze non nascono dalla scarsità, ma dall'abbondanza di cui approfittano individui molto ambiziosi o semplicemente furbi.

venerdì 5 maggio 2023

L'opinione altrui non è un giudizio

L'opinione espressa dalle persone che si conoscono e che sono vicine, è qualcosa che effettivamente ci viene restituito con l'obiettività della persona esterna a noi. Questo comunque non vuol dire che sia verità. Questo non vuol dire che dobbiamo considerarla un giudizio al quale dobbiamo sottoporci.  Per liberarvi da questo pensiero, cercate di non cadere nella trappola del pensiero che porta a cercare di modificarvi affinché gli altri si ricredano sul loro giudizio.

martedì 2 maggio 2023

L'opinione altrui non è una verità

A volte, forse perché in situazione di debolezza psichica, capita di considerare l'opinione altrui e che riguarda noi,  come una verità. Questo accade soprattutto se l'opinione è espressa da una persona vicina e anche se il giudizio è negativo. A volte si prendono per vere le opinioni degli altri.  Queste considerazioni, crediamo siano vere, crediamo che chi le sta dicendo abbia un fondo di verità, dimenticandoci che sono solo opinioni.

venerdì 28 aprile 2023

Emozioni distorte

In alcuni soggetti, sembra che le emozioni perdano quella parte della loro funzione di sentinella, perché avviene una dissociazione tra quella che è la reattività emotiva e l'azione finalizzata. Pare che queste persone, non siano in grado di interpretare il significato della propria reattività emotiva e quindi diventa inefficace come segnale di un possibile cambiamento. Provare sensazioni diventa un'esperienza negativa e quindi queste persone, possono semplicemente trovare sollievo in quella che è un'azione adattiva. Le emozioni in questo senso, assumono il ruolo di evocatori della loro incapacità di influenzare il corso degli eventi; pertanto divengono distorte.

martedì 25 aprile 2023

Emozioni

La funzione psicologica delle emozioni è quella di avvertirci sul fatto che si stanno per verificare delle esperienze soggettive di diverso significato e natura. Quindi le emozioni fungono da segnali che aiutano a ricalcolare le proprie aspettative ed interpretare quella che potrebbe diventare un azione adattiva alla situazione vissuta. Normalmente le emozioni vengono disattivate quando la propria concezione del mondo combacia con ciò che effettivamente accade, quando l'azione adottata riporta riporta la situazione in linea con le aspettative. Provarle, riconoscerle e gestirle sono azioni fondamentali per mantenerci sani.

venerdì 21 aprile 2023

Differenze fra ansia e ansia

Sarebbe più corretto parlare di ansie, di tipologie di ansia. Infatti esse sono molteplici e sottengono problematiche, a volte anche molto diverse fra di loro. Le persone che soffrono di ansia cronica combattono normalmente una guerra anche contro se stesse. Nel caso di un'ansia generalizzata, le persone che ne soffrono, provano un costante e pervasivo senso di preoccupazione. La loro vita sociale ne risulta compromessa. E durante gli attacchi di panico, si può avere una netta sensazione che si stia per morire o di impazzire. In realtà l'ansia è solo una punta dell'iceberg. Infatti esistono delle paure sottostanti molto intime. È importante scoprirle per poterle combattere e sconfiggere.

martedì 18 aprile 2023

L'ansia condiziona.

Negli ultimi anni, forse anche a causa di una situazione socialmente difficile, ci sentiamo tutti più destabilizzati.
La tristezza non è da considerare una depressione, ma nello stesso tempo nemmeno l'angoscia può essere considerata un attacco vero e proprio di panico. La tensione e le preoccupazioni non sono ansia. È normale essere tesi e avere preoccupazione in momenti di incertezza e di difficoltà. Spesso i sintomi ansiosi ci risultano incontrollabili e possono interferire con il lavoro o le normali attività della nostra vita sociale. L'ansia è un insieme di sensazioni fisiche e di pensieri che noi avvertiamo nel nostro corpo e formuliamo nella nostra mente. Essa accompagna vere e proprie distorsioni del pensiero.

venerdì 14 aprile 2023

La nebbia cerebrale

Se una nebbia fitta cerebrale avvolge i pensieri, la mente esprime solo quelli più negativi e lugubri. L'impressione che si ha delle persone intorno, è che esse sembrino fredde e vuote, tutte prese dai loro deliri personali. Per riuscire ad uscire da questo sistema cognitivo malfunzionante e povero è importante diradare la nebbia. Fondamentale togliersi i pensieri negativi per far posto a quelli positivi. È necessario dare ordine ai pensieri caotici e riorientare la visione.

martedì 11 aprile 2023

Circolo vizioso dei pensieri limitanti

Il circolo vizioso dei pensieri limitanti non è mai oggettivo ed il suo meccanismo riesce ad assicurare e a mantenere solide quelle convinzioni deviate che non permettono di vedere con lucidità le esperienze. È come se il cervello fosse avvolto nella nebbia e i pensieri fossero cristallizzati, fermi e immodificabili. In realtà le disconferme, gli errori ed i fallimenti sono strumenti di crescita, sono motori dell'evoluzione e dell'arricchimento. Non devono essere occasioni di disperazione o convinzioni di sconfitta. Per poter uscire dal circolo vizioso dei propri pensieri negativi e degradati è importante non vedere le sconfitte, ma imparare e non ripetere l'errore.

venerdì 7 aprile 2023

Ferimento

Durante l'infanzia noi possiamo anche essere feriti emotivamente e tutte queste esperienze determineranno che cosa andremo a cercare nelle nostre relazioni d'amore una volta raggiunta l'età adulta. Alcuni non sono in grado di restare da soli, perché hanno bisogno di condividere. In ogni caso, ognuno di noi, sviluppa delle esigenze personali e cerca di soddisfarle attraverso una relazione; la differenza sta in come la impostiamo questa relazione. Spesso il nostro passato condiziona il nostro futuro e di questo ne dobbiamo prendere consapevolezza. La relazione che instauriamo da adulti, può aiutarci a superare i nostri disagi pregressi, ovviamente, se ne abbiamo preventivamente preso coscienza.

martedì 4 aprile 2023

Bisogni

Abbiamo tutti dei bisogni che devono essere soddisfatti al fine di sopravvivere. Siamo quindi dipendenti dalle relazioni, ma rischiamo che una parte di noi lo rimanga sempre. Spesso cerchiamo di riproporre la relazione che avevamo con il nostro caregiver. In realtà le esigenze che avevamo da bambini, sono diverse ovviamente da quelle che abbiamo da adulti per cui non dobbiamo riproporre il tipo di relazione che avevamo in quel periodo ma dobbiamo evolvere in una relazione adulta.
Molti però rimangono legati al primo tipo e per questo motivo divengono dipendenti affettivi, alla continua ricerca di una persona che possa accudirli.

venerdì 31 marzo 2023

4. Disagio dovuto alla ruminazione mentale

Il disagio causato dalla ruminazione mentale è intenso e se non curato può portare a problematiche annesse. Essa può peggiorare la nostra vita espandersi in molti ambiti diversi della nostra esistenza causando danni che possono anche essere amplificati tipo effetto "domino" che può diventare veramente poco piacevole. Alcuni consigli. Non tentate di evitare o fuggire ciò che vi spaventa. Cercate aiuto e non chiudetevi in voi stessi. Non tentate di tenere sotto controllo le vostre reazioni psicofisiologiche. Cercate invece alcune tecniche efficaci di respirazione, di consapevolezza e rilassamento, distraete la vostra mente da quel pensiero ossessivo, cercando di pensare ad altro. Piuttosto che immaginare la situazione che vi fa paura in maniera negativa, in modo da creare una reazione di fuga, immaginatela in versione positiva con il suo superamento e la vostra vittoria.

martedì 28 marzo 2023

3. Ma perché si rimugina

Alcuni studi indicano che il rimuginio rafforza la stessa tendenza della persona a continuare a pensare e ad avere in mente gli stessi pensieri. In tal modo la alimenta, dando però ad essa anche delle funzioni positive, cioè rafforzando la propria capacità di vedere le situazioni in modo tale da riuscire a superarle. Altri studi invece indicano che rimuginare significa focalizzarsi eccessivamente su alcuni dettagli e su certi pensieri; quindi è una sorta di percorso che porta al perfezionismo.
In realtà, continuare a pensare sempre alle stesse cose, senza trovare una soluzione ai problemi che assillano la mente, difficilmente si riuscirà a liberarsene. La strategia corretta è quella di cambiare le modalità di pensiero per evitare di andare in overthinking.

venerdì 24 marzo 2023

2. Reazioni fisiologiche: emozioni e pensieri sono collegati.

Le reazioni fisiologiche, le emozioni ed i pensieri sono collegati in maniera circolare. Questo vuol dire che se vogliamo star bene dobbiamo occuparci di tutte e tre contemporaneamente. Quindi dobbiamo occuparci delle nostre emozioni ma anche dei nostri pensieri e del nostro corpo. Il rimuginio è una concatenazione di pensieri a valenza soprattutto negativa che possono diventare anche incontrollabili. La maggior parte delle volte sono di tipo verbale o astratto ma non hanno quasi mai i dettagli. Danno un vissuto pericoloso. Spesso la persona diventa schiava della propria preoccupazione e dei pensieri. Necessario distrarsi per interrompere il circolo.

martedì 21 marzo 2023

1. Perché pensare troppo è sbagliato

Lo stato di tensione creato dalla paura e dall'ansia crea un certo tipo di pensieri che spesso diventano fissi e rigidi. La persona inizia a pensare sempre alle stesse cose: a quanto possa essere inadeguata, a ciò che possono pensare gli altri, sul fatto che non riesce a finire i propri impegni... Quando durante l'intera giornata, e soprattutto la notte, i pensieri diventano ossessivi, c'è qualcosa di errato. C'è qualcosa che deve essere modificato. Quindi il pensiero fisso in realtà deve diventare: "da oggi posso cambiare, io decido di farlo e mi impegnerò affinché ciò avvenga".

venerdì 17 marzo 2023

6. Paura e come affrontarla

Fra le varie strategie utili per affrontare le paure due risultano particolarmente efficaci. La prima consiste in una esposizione graduale e guidata a quel qualcosa che provoca stress e che si cerca continuamente di evitare. La seconda strategia coinvolge l'immaginazione. Attraverso questa modalità è possibile ricreare nella propria mente una situazione simile a quella che provoca  paura e quindi studiare e cercare nella mente le strategie per combatterla.

martedì 14 marzo 2023

5. Paura che diviene panico

Una certa quota di paura è praticamente ineliminabile, anzi può essere ritenuta necessaria soprattutto per la maturazione di ognuno di noi e per aiutarci ad evitare, come già detto, eventi pericolosi. Allora è importante affrontare le proprie paure attraverso rischi graduali che piano piano rassicurino dell'assenza di un pericolo grave o comunque di un qualcosa che può essere sostenuto.

venerdì 10 marzo 2023

4. Paure e strategie di evitamento

Le strategie di evitamento non sono di per sé disfunzionali, ma lo diventano i loro effetti. Infatti, pur di non affrontare l'evento stressante, la persona mette in atto tutta una serie di comportamenti che hanno come obiettivo evitarne il contatto o l'affrontarle. Se l'effetto iniziale può essere di apparente benessere, a lungo andare quelle azioni ripetute divengono talmente preponderanti nella vita della persona da non permetterle più una vita normale. 

martedì 7 marzo 2023

3. Paure come un circolo vizioso

L'unica strategia che conosce la persona in preda alle paure o al panico, è quella di non affrontare la situazione. In questo modo si protegge, ma nello stesso tempo, il fatto di evitare la circostanza, conferma la pericolosità di quello da cui sta scappando finendo così per renderlo ancora più pauroso e terrificante.  Entra così in un circolo vizioso dal quale diviene sempre più difficile uscirne, infatti accade che: più si allontana e più si amplifica il terrore.

venerdì 3 marzo 2023

2. Paure sane e patogiche

La paura è sana perché occorre avere rispetto del pericolo; esporci ad esso, è pura incoscienza. Grazie all'insicurezza che ci crea la paura, possiamo evitare di metterci in situazioni pericolose. L'angoscia però può diventare bloccante ed impedire alla persona di trovarsi di fronte a ciò che le incute terrore, obbligandola di fatto a fuggire e ad evitare la situazione. Ecco, è proprio questa la differenza fra paura sana e paura patologica. Quest'ultima si innesca nel momento in cui la persona si ritrae in se stessa e non affronta mai la situazione, l'oggetto, l'animale o qualsiasi cosa le faccia paura; ed è a questo punto che potrebbe sfociare in fobia.

martedì 28 febbraio 2023

1. Paure antiche

Fin dall'antichità l'uomo si è confrontato con eventi che incutevano paura. Il terrore può sorprendere l'uomo e metterlo di fronte alla sua limitata possibilità di controllo. Per gestire questa difficoltà allora si è creato un numero considerevole di divinità in grado di fermare e controllare gli eventi avversi grazie al fatto che l'uomo poteva omaggiarle per ingraziarsi la loro benevolenza. E così l'uomo, ancora oggi, nasce e cresce con paure insite che sono però utili per evitare un pericolo.

venerdì 24 febbraio 2023

6. Sicurezza interiore

Essere cresciuti in un ambiente che non favorisce le emozioni positive può comportare una incapacità cronica nell'assaporare i piaceri della vita, privandoci così della possibilità di sperimentare i profondi vantaggi legati agli stati emotivi positivi. È importante quindi aumentare le nostre emozioni positive ed è fondamentale trovare il tempo per giocare e riscoprire il nostro corpo. Il dialogo con noi stessi deve essere diretto e tendente al benessere. 

martedì 21 febbraio 2023

5. Sicurezza interiore

Per favorire una relazione sana anche con noi stessi è necessario dare una svolta positiva. Quindi sarà necessario Innanzitutto riconoscere e connettersi a questa nostra difficoltà. Individuare i bisogni che non sono stati soddisfatti durante l'infanzia. Identificare se nel presente ci stiamo prendendo cura di noi stessi. È importante essere gentili con se stessi e non troppo critici sugli aspetti negativi perché la gentilezza e l'amore ci fanno stare al sicuro e fanno sì che riusciamo a prenderci cura.

venerdì 17 febbraio 2023

4. Sicurezza interiore

Le esperienze relazionali errate che abbiamo vissuto da piccoli, creano le nostre insicurezze da adulti. Alcuni segnali indicano la presenza di un bambino ferito: sentirsi impauriti, cercare sempre l'approvazione degli altri, sentirsi responsabili per le emozioni altrui, pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in se stessi e sentirsi in colpa quando si dice "no".
Non è corretto ignorare queste emozioni, perché tale decisione non farà altro che renderle ancora più incisive.

martedì 14 febbraio 2023

3. Sicurezza interiore

Molte delle difficoltà e delle insicurezze che dimostriamo da adulti, affondano le loro radici nel fatto di non aver potuto sperimentare quel senso di sicurezza profondo che solo un genitore affidabile sul piano fisico ed emotivo può darci. 
L'insicurezza ha due lati: da una parte vi sono persone che hanno la convinzione che debbano sempre appoggiarsi agli altri (iperdipendenti), dall'altra vi sono persone sfiduciate e che non credono più nell'aiuto esterno e quindi non chiedono a nessuno. (anti-dipendenza).

venerdì 10 febbraio 2023

2. Sicurezza interiore

L'attaccamento costituisce il bisogno innato di affidarci ad altri esseri umani ed affiliarsi ad essi. Avere qualcuno che si occupa di noi genera sicurezza. Risulta quindi fondamentale per lo sviluppo del benessere poter fare riferimento a quella che viene chiamata una base sicura cioè la consapevolezza che se ci dovesse accadere qualcosa ci sarebbe qualcuno su cui possiamo fare affidamento. A volte però ci si trova di fronte ad una madre respingente, altre volte insicura o imprevedibile o disorganizzata, creando così le basi per un attaccamento insicuro.

martedì 7 febbraio 2023

1. Sicurezza interiore.

Alcune persone appaiono stoiche altre fragili. Alcune si mostrano fiduciose di riuscire a ottenere gli obiettivi mentre altre sembrano dubitare di riuscire. La natura ci ha dato uno schema psicobiologico che ci permette di sopravvivere e costruire mediante processi e percorsi la nostra personalità attraverso la quale interagiamo con gli altri. Nel periodo infantile, una spinta biologica ci spinge ad attaccarci alla persona che si prende cura di noi. La modalità (positiva o negativa) con la quale questa persona ci accudisce, collabora alla creazione del nostro io interiore e della nostra personalità.

domenica 5 febbraio 2023

Sindrome di Aristotele

Con il termine Sindrome di Aristotele si designano  quelle persone che pretendono sempre di avere ragione e si sentono anche superiori, affetti da una sindrome di superiorità.

A differenza del complesso di superiorità che può riguardare tutti gli aspetti della persona che ne è affetta, nella sindrome di Aristotele la superiorità riguarda, principalmente, solo l’aspetto intellettuale e della conoscenza.

Chi è affetto da Sindrome di Aristotele presenta i seguenti “sintomi”:
Ossessione di saper tutto. Ossessione di dover primeggiare in qualsiasi discussione. Mancanza di ascolto attento ed attivo nei confronti del suo interlocutore. Comunicazione e confronto con modalità aggressive. Discussione ad oltranza finchè non gli viene riconosciuta la sua ragione e quindi affermata la sua superiorità. In caso di mancato riconoscimento delle sue ragioni tendenza ad innestare la polemica ed il litigio.
Impelegarsi in un’interminabile discussione con chi vuole avere sempre ragione e sentirsi superiore è inutile oltre ad essere estenuante.
L’unica strategia efficace in questi casi è interrompere la discussione e mettere in atto una “ritirata strategica” che lascia l’interlocutore spiazzato.

venerdì 3 febbraio 2023

2. Congratulazioni. Risveglio dell'inconscio

Essere gelosi o invidiosi non significa desiderare le stesse cose. Provare queste emozioni è una terapia d'urto che risveglia l'inconscio e fa capire che forse non si è pienamente soddisfatti. Il trucco è capire ciò di cui si ha bisogno per se' stessi. A volte queste emozioni negative si presentano quando si è in particolari momenti della propria vita. Vedere che qualcun altro è arrivato prima al traguardo crea gelosia. Ma sentirsi costantemente in ombra dalla felicità degli altri diviene una incapacità di vivere in maniera autonoma e completa la propria vita. Meglio cercare, individuare un modo per trarne uno spunto positivo e a vedere la propria esistenza separata da quella degli altri.

martedì 31 gennaio 2023

1. Congratulazioni. Gelosia

La gelosia e l'invidia sono sentimenti normali che si sperimentano fin dalla nascita. Gelosia e invidia nascono dal costante bisogno di confrontarsi con i propri simili per trovare punti di riferimento a cui ispirarsi. Spesso però colpiscono così repentinamente da apparire quasi immotivate, inspiegabili e moralmente inaccettabili. Infatti l'insoddisfazione personale può manifestarsi nell'invidia verso la felicità degli altri. È necessario quindi fare una riflessione sui propri sentimenti.

venerdì 27 gennaio 2023

8.Ansia e come eliminarla. Opportunità

Le paure comunque si provano verso qualcosa di reale. Infatti dietro all'ansia e alla paura, alla fine, c'è lo stesso meccanismo che porta alle medesime sensazioni, manifestazioni fisiche e psichiche ossia tremore, tachicardia e sudorazione. La differenza è che la paura si prova davanti ad una sensazione di pericolo reale; mentre l'ansia si prova quando si è carichi di motivazioni paurose verso una circostanza soggettiva.  L'obiettivo è domare l'ansia attraverso pensieri positivi legati alle proprie capacità di risolvere le situazioni.

martedì 24 gennaio 2023

7. Ansia e come eliminarla. Semplificazione

Il cambiamento deve avvenire a piccoli passi. Meglio focalizzarsi poco per volta su piccoli obiettivi lasciando da parte il quadro generale della situazione. Bisogna prendersi un po' di tempo per se stessi, sostituire un impegno gravoso con qualcosa che piace. Il risultato di tutto ciò sarà che ci si sentirà più energici in positivo.

venerdì 20 gennaio 2023

6. Ansia e come eliminarla. Cambiamento

Il punto chiave della rivalutazione cognitiva è quello di cambiare. Vedere un ostacolo come un'opportunità. Pensare e parlare positivo attribuendo un significato non minaccioso alla situazione che generano ansia. Le frasi del cambiamento che aiutano a vedere e affrontare una situazione con pensieri positivi, vanno dette ad alta voce per auto convincersi che l'agitazione e l'ansia sono in realtà eccitazione ed entusiasmo.

martedì 17 gennaio 2023

5. Ansia e come eliminarla. Riformulazione

Spesso l'ansia ci mostra sensazioni negative di ciò che dobbiamo affrontare. Può essere utile dirla ad alta voce o mettere per iscritto le ragioni per le quali si prova ansia di fronte ad una qualsiasi situazione. La condizione da affrontare va pianificata e messa nero su bianco. La riformulazione del momento deve essere un pensiero positivo legato alla nostra reazione ed alla nostra capacità di risolvere la situazione.

venerdì 13 gennaio 2023

4. Ansia e come eliminarla. Ascolto

Bisogna imparare ad ascoltare il proprio corpo, chiedendosi perché invia il messaggio di essere in ansia. È una reazione normale che ha sempre riguardato l'uomo sin dall'inizio della storia e non risparmia gli animali. Senza di essa infatti non sarebbe possibile la sopravvivenza, perché proprio questa emozione mette in allerta la mente per salvare il corpo.
Durante la sensazione di pericolo, il sistema nervoso produce ormoni come l'adrenalina e il cortisolo acuendo così i nostri sensi e accorciando i tempi di reazione. Senza ansia, non si potrebbe dare il meglio in certe situazioni impegnative.

martedì 10 gennaio 2023

3. Ansia e come eliminarla. Respirazione

La respirazione rappresenta la prima forma di attenzione e di cura verso se stessi. Respirare bene significa arricchirsi di ossigeno, eliminare le tossine e riequilibrare la sfera emotiva con quella mentale. In questo modo si razionalizza un sintomo negativo riacquistando fermezza e lucidità.
Ricordo di:
- inspirare con il naso e la bocca chiusa,
- espirare molto lentamente con la bocca.
Fatelo più volte, in sequenza e soprattutto molte volte durante la giornata

venerdì 6 gennaio 2023

2. Ansia e come eliminarla. Attivazione positiva.

Quando si è in ansia, ci si trova in una situazione che gli esperti chiamano arousal, ossia attivazione del corpo e mente; una risposta ad uno stimolo stressante con produzione di cortisolo. Questa attivazione, si ha in preda all'ansia di dover affrontare una situazione che si ritiene di non riuscire a portare a termine,  ma anche quando bisogna affrontare qualcosa di bello ma impegnativo. L'energia biochimica di base è la stessa; quindi l'ansia non è possibile eliminarla, però è possibile trasformare quella sensazione in qualcosa di positivo.

martedì 3 gennaio 2023

1. Ansia e come eliminarla. Attivarsi in modo positivo.

L'ansia è una sensazione negativa che si può trasformare in un punto di forza. Essa infatti spesso rovina le giornate, perché crea l'incapacità di affrontare, con relativa calma, situazioni che tutto sommato sono normali. Il cuore pulsa più in fretta, il respiro accelera e quindi si diviene sovraccarichi di energia nell'attesa che tutto finisca. Trasformare questa ansia negativa in un punto di forza positivo si può. Si fa  attraverso una rivalutazione cognitiva che consiste nel tenere a bada i sintomi negativi convincendosi di essere carichi di eccitazione e di aspettative positive anziché angoscianti.